Dal 23° Rapporto Responsible Care ottime performance socioambientali delle imprese dell’Industria Chimica aderenti
Un quarto di secolo di investimenti e miglioramenti continui a favore di sicurezza, salute e ambiente: questo il bilancio di Responsible Care, il programma volontario gestito da Federchimica, presentato oggi, con cui l’industria chimica in Italia persegue lo sviluppo sostenibile.
I risultati sono molto significativi. L’industria chimica continua ad essere uno dei settori manifatturieri più virtuosi in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: gli infortuni e le malattie professionali, rapportate alle ore lavorate, sono diminuite al ritmo medio annuo rispettivamente del 5 e del 6% negli ultimi sette anni.
La Chimica ha già ridotto le emissioni di Gas Serra del 55% e migliorato l’efficienza energetica del 57% rispetto al 1990; ciò significa che le imprese chimiche sono, di fatto, già in linea con gli obiettivi che l’Unione europea si è data non solo per il 2020 ma anche per il 2030.
Le imprese chimiche e, in particolare, quelle aderenti a Responsible Care, agiscono già secondo quanto previsto dal paradigma dell’Economia Circolare: prevengono, per quanto possibile, la produzione dei rifiuti, destinano il 23% al riciclo e il 39% al ripristino ambientale, ricorrendo solo in minima parte allo smaltimento in discarica (9,1%).
I dati del Rapporto Responsible Care sono il risultato di “un massiccio lavoro che ci vede impegnati dal 1992 nell’identificazione, raccolta, elaborazione e analisi di oltre 60.000 dati, di cui oltre 200 vengono pubblicati: un impegno complesso di responsabilità sociale, ambientale ed economica del management delle imprese chimiche” ha dichiarato Paolo Lamberti, Presidente di Federchimica.
“Responsible Care è un programma cui le imprese aderiscono volontariamente: l’industria chimica in Italia va ben oltre i 2.000 provvedimenti (Regolamenti, Direttive, Comunicazioni) vigenti nell’Unione europea, perseguendo, per scelta, obiettivi sociali e ambientali ancora più ambiziosi”.
Le imprese aderenti a Responsible Care continuano a dedicare risorse umane e finanziarie per lo sviluppo sostenibile, spendendo mediamente ogni anno oltre il 2% del proprio fatturato e destinano circa il 20% dei propri investimenti a sicurezza, salute e ambiente.
Si tratta di investimenti ingenti, che hanno ricadute molto significative, non solo per il settore: “La Chimica genera sviluppo sostenibile anche lungo la filiera produttiva, con un impatto decisivo per tutto il sistema manifatturiero – ha proseguito Lamberti – In questo modo trasferiamo ai settori a valle tecnologia, innovazione e sostenibilità ambientale e quindi anche competitività. Senza dimenticare che le innovazioni della Chimica hanno riflessi molto diretti sulla migliore qualità della vita di tutta la nostra società”.
“Un settore industriale con questa visione e queste potenzialità deve essere considerato come una risorsa chiave per sostenere la ripresa in termini reali e duraturi – ha spiegato Lamberti – Frenare lo sviluppo della chimica con un sistema regolatorio inutilmente rigido e penalizzante equivale a minare la capacità innovativa del nostro Paese in Europa e dell’Europa rispetto ad altri continenti”.
Nelle sue considerazioni conclusive Diana Bracco, Presidente e Amministratore Delegato Bracco S.p.A, che nel 1992, per un decennio, è stata la prima Presidente di Responsible Care in Italia, ha osservato: “Considero Responsible Care la testimonianza più eloquente non solo dello sforzo che il nostro settore compie, ogni anno, a favore della sostenibilità, ma anche della nostra capacità di guardare lontano: ben prima di altri la Chimica ha saputo identificare, nei tanti parametri socio-ambientali da migliorare continuamente, i suoi fattori chiave di sviluppo.
Sono convinta che il modo migliore per “fare impresa” sia offrire un futuro alle nuove generazioni e coniugare crescita economica, occupazione e benessere, garantendo, anche grazie all’innovazione tecnologica, una sempre migliore qualità della vita”.
Alla manifestazione hanno preso parte anche Massimo De Felice, Presidente INAIL; Raffaello Vignali, Segretario Ufficio di Presidenza Camera dei Deputati; Mauro Parolini, Assessore allo Sviluppo Economico Regione Lombardia; Paolo Pirani, Segretario Generale UILTEC-UIL; Cosimo Franco, Presidente Responsible Care.
Fonte Federchimica