Si è tenuta lo scorso 30 gennaio la Conferenza nazionale sulla Chimica Sostenibile, appuntamento annuale organizzato da Federchimica con lo scopo di discutere le molte questioni riguardanti questa tematica, ma anche di promuovere collaborazioni su progetti innovativi.
Federchimica è infatti impegnata nel coordinamento e nella tutela dell’industria chimica operante in Italia e coopera costantemente con amministrazioni pubbliche, centrali e locali e con le istituzioni di ricerca, pubbliche e private, per lo sviluppo sostenibile di questo settore.
La conferenza è stata introdotta da Alessandro Sidoli, Presidente del Comitato di Ricerca, Sviluppo e Innovazione di Federchimica che ha presentato l’ultima edizione dell’Annuario sulla Ricerca per la Chimica Sostenibile, consultabile accedendo all’apposito portale.
Il portale raccoglie, ad oggi, oltre 700 attività di ricerca in corso, dedicate alla chimica sostenibile, di 83 imprese associate a Federchimica e 63 Dipartimenti universitari.
La conferenza è proseguita con l’intervento di Enrico Brena, funzionario presso la Direzione Tecnico Scientifica di Federchimica, che ha voluto sottolineare come i cambiamenti climatici, l’aumento delle temperature e di CO2 abbiano portato a una transizione nei consumi e a una nuova sensibilità nei confronti dell’ambiente. Il cambiamento delle tendenze dei consumatori a preferire prodotti sostenibili (Fonte: Accenture Global Consumer Sustainability Survey) si è riflesso nell’impegno delle diverse filiere a modificare le produzioni e i prodotti nel segno della sostenibilità.
In questo scenario e per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo la chimica riveste sempre più un ruolo fondamentale per implementare la sostenibilità dei propri processi e prodotti riducendo l’impatto sulla salute, la sicurezza e l’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. Ne sono un esempio i prodotti di eco-design che vengono realizzati pensando fin dall’inizio all’impatto che questi avranno sull’ambiente nel momento in cui verranno scartati.
La chimica è diventata il motore dei nuovi modelli di business in quanto si colloca a monte di diverse filiere e ha le competenze tecnologiche per spingere le aziende verso un’economia sempre più circolare.
A supporto di queste tematiche sono intervenuti durante la conferenza rappresentanti di diverse imprese impegnate a sviluppare sistemi innovativi per migliorare la sostenibilità aziendale.
Loris Rostirolla di Allnex Italy ha spiegato come il trattamento di acque reflue possa essere finalizzato al recupero di una materia prima (i glicoli) altrimenti destinata ad essere smaltita come rifiuto.
L’intervento di Giovanni Teodorani Fabbri di Fater ha portato un esempio concreto di economia circolare: FaterSMART, il progetto italiano che ha sviluppato e brevettato la prima tecnologia al mondo che consente di riciclare al 100% i prodotti assorbenti per la persona usati.
Giuseppe Gambia di Siad ha invece parlato di Anidride Carbonica Eco – Friendly a Rosignano che ha consentito all’azienda di aggiudicarsi il Premio Responsible Care 2019 di Federchimica. Il progetto di sostenibilità per cui Siad ha ricevuto il Premio è nato con l’obiettivo di catturare la CO2 (anidride carbonica) che viene rilasciata durante i processi produttivi e riutilizzarla come risorsa utile. In questo modo, non solo si ha a disposizione una maggiore quantità di CO2, ma si evita anche la liquefazione necessaria per il trasporto e la successiva evaporazione.
Phil Ruxton di Croda ha affrontato il tema della sostenibilità parlando della strategia di business dell’azienda strettamente integrato al rispetto dei ‘Sustainable Development Goals’ promossi dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L’ottimizzazione dei processi per ridurre gli sprechi attraverso l’uso dei mezzi digitali è stato al centro dell’intervento di Emilia Buffa di Solvay. La ricerca e la digitalizzazione hanno il compito di sviluppare nuovi processi produttivi al fine di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la produttività aziendale.
L’appuntamento, avvenuto nella sede milanese di Federchimica, ha voluto anche dedicare spazio ad alcuni progetti di collaborazione tra Enti (quali ENEA e CNR), Università e Imprese.
Prodotti e processi innovativi, risparmio delle acque, utilizzo di fonti rinnovabili, trattamento dei reflui, ricerca biotecnologica e riduzione dalla CO2 sono le aree di ricerca strategiche in cui imprese chimiche, enti e Università sono attualmente impegnate, al fine di perseguire una sempre maggiore sostenibilità dei prodotti e dei processi, riducendo l’impatto su sicurezza, salute e ambiente.