L’acido fosforico derivante dal trattamento di ossidazione anodica si trasforma da prodotto di scarto a fertilizzante ideale per l’agricoltura, grazie all’innovativo sistema ideato dalla sede bolognese del Gruppo Argos ST.
Questa scelta permette al Gruppo Argos ST di ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività industriali, ma anche di contribuire a un’agricoltura sostenibile.
Il Gruppo Argos ST è fortemente impegnato nella tutela della sostenibilità ambientale. A dimostrazione di questo, presso lo stabilimento di Imola è stato messo a punto un procedimento che consente il riutilizzo degli scarti provenienti da uno specifico processo, ossia l’anodizzazione colorata.
Il trattamento di anodizzazione colorata, che protegge le superfici metalliche dalla corrosione, migliorando le proprietà di numerosi oggetti, determina però la produzione di rifiuti chimici, che possono essere nocivi per l’ecosistema. Per ridurre l’impatto ambientale a favore di una maggiore sostenibilità Argos ST ha investito in ricerca e sviluppo e messo a punto un innovativo sistema in ambito industriale.
Argos Lualma sceglie di trasformare l’acido fosforico in un fertilizzante ideale per l’ambito agricolo
L’anodizzazione colorata è resa possibile dall’utilizzo di una combinazione di acidi, tra cui l’acido fosforico. Attraverso procedure specifiche, messe a punto grazie alla collaborazione di fornitori, Argos Lualma riesce a separare l’acido fosforico dalla miscela complessiva utilizzata per la lavorazione dei metalli anodizzati. In questo modo, l’acido fosforico viene opportunamente trattato e trasformato in fertilizzante ricco di fosforo, dunque in prodotto finito utilizzabile e commercializzabile nel settore agricolo.
“Da anni ci rivolgiamo a fornitori che siano capaci di portare avanti questa soluzione innovativa – commenta Alberto Lelli, Amministratore Delegato di Argos Lualma – Indubbiamente i processi industriali comportano inquinamento e, nel nostro caso, l’ossidazione anodica determina la produzione di rifiuti chimici che possono avere un impatto negativo sull’ambiente. Essere riusciti a adottare questo sistema è davvero una grande soddisfazione: in questo modo riduciamo l’impatto ambientale delle nostre attività e favoriamo il riutilizzo di prodotti di scarto”.
Il riutilizzo dell’acido fosforico in agricoltura: alcuni vantaggi
Riutilizzare l’acido fosforico proveniente dagli scarti delle attività industriali, per impiegarlo in agricoltura come fertilizzante, offre diversi vantaggi: il fosforo, infatti, è un nutriente essenziale per le piante, poiché contribuisce allo sviluppo delle radici, alla fioritura e alla fruttificazione. Inoltre, l’uso di questa tipologia di fertilizzante consente agli agricoltori di garantire alle colture un nutrimento adeguato, riducendo la dipendenza da fornitori esterni.
Dunque, la pratica del suo recupero e riutilizzo è un ulteriore progresso nella gestione degli scarti di produzione: permette di ridurre gli sprechi e, trasformando un sottoprodotto in prodotto utile, di contribuire a un’agricoltura sostenibile, a scarso impatto ambientale.
“Come Gruppo siamo orgogliosi di aver sviluppato una soluzione che combina innovazione tecnologica, sostenibilità e processi agricoli. Il nostro obiettivo è continuare a investire nella ricerca e a studiare soluzioni che consentano il riutilizzo degli scarti di produzione, all’interno di ogni stabilimento parte di Argos ST. La tutela della sostenibilità ambientale ad oggi è una dimensione imprescindibile per ogni azienda e noi non possiamo che sentire la responsabilità di offrire anche il nostro contributo”. – conclude Alberto Lelli.