Emilio Turchi, di Mobile Water Solutions (MWS), analizza come gli impianti mobili per il trattamento dell’acqua e delle acque reflue possano aiutare le aziende a superare la crescente carenza di approvvigionamento idrico, garantendo il funzionamento sicuro ed efficiente degli impianti, riducendo significativamente l’impatto ambientale.
Tutte le industrie dipendono in qualche modo dall’acqua, e le sfide legate a questa risorsa, stanno diventando sempre più determinati per l’operatività, la crescita e la redditività.
La sfida principale è garantire un approvvigionamento adeguato, e le risorse idriche non convenzionali possono svolgere un ruolo fondamentale per raggiungere la sicurezza e soddisfare la crescente richiesta d’acqua.
Il trattamento delle acque reflue è una soluzione e svolge un ruolo chiave per far fronte alla carenza dell’acqua. Le acque reflue che hanno subito il processo di depurazione rappresentano una risorsa da non sprecare ed è per questo che il risparmio, il recupero e il loro riutilizzo sono diventati temi sempre più attuali nel principio dell’economia circolare.
Per mitigare la crescente siccità, in Italia molti operatori di vari settori industriali si sono già affidati a soluzioni mobili per il trattamento delle acque reflue, beneficiando dell’esperienza di Mobile Water Solutions quale fornitore di soluzioni idriche mobili per attuare una razionale e sostenibile gestione delle risorse.
Gli impianti mobili ad osmosi inversa serie MORO, disponibili sia all’interno di container che di semirimorchi, sono in grado di produrre sino a 100 m3/h di acqua osmotizzata, mentre gli impianti ad ultrafiltrazione serie MOUF permettono la rimozione della torbidità sino a < 0,1 NTU e dei batteri e microorganismi sino al 99,9999%.
L’acqua recuperata può essere riutilizzata come acqua antincendio, di processo, di lavaggio e per i cicli termici dei processi industriali.
Una delle principali attrattive dei servizi MWS è la possibilità di sostituire temporaneamente impianti di trattamento esistenti, fornire volumi supplementari, e pre-trattare acque con caratteristiche variabili nel tempo, spostando i costi da conto capitale (CAPEX) a costi operativi (OPEX).