Nel contesto dell’epidemia di Covid-19, Air Liquide è impegnata a rispondere alla crescente necessità di gas medicinali
Il consumo di ossigeno negli ospedali è aumentato in modo significativo, fino a 6 volte nelle regioni più colpite dall’emergenza, poiché la maggior parte dei pazienti con complicanze è trattata con ossigenoterapia. Anche il personale specializzato nelle cure a domicilio è completamente mobilitato, assistendo circa 800 pazienti Covid positivi nelle fasi iniziali o post-acute della malattia.
Air Liquide Sanità Service – azienda leader nel settore dei gas medicali e tecnici che fornisce in Italia oltre 2.000 strutture tra ospedali, studi medici e case di cura – ha messo in campo l’organizzazione necessaria per soddisfare l’accresciuta domanda, aumentando la fornitura di ossigeno alle strutture sanitarie. Nell’arco di un mese, i team hanno incrementato la capacità di 47 installazioni di ossigeno liquido al servizio delle strutture ospedaliere, tra potenziamento degli impianti esistenti e nuove installazioni. Air Liquide ha anche realizzato ed esteso le tubazioni per la distribuzione dei gas medicali per servire circa 2000 nuovi posti letto. Tra gli interventi più significativi, l’installazione del sistema di tubazioni per la distribuzione dei gas medicali nella nuova unità di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, e l’impianto di erogazione dell’ossigeno dell’Ospedale da Campo a Bergamo.
L’aumento dei volumi di ossigeno è stato reso possibile anche grazie all’accresciuta capacità produttiva garantita dal personale presente nei siti di produzione, dove i team sono completamente mobilitati per continuare a garantire l’operatività. Anche qualora la domanda dovesse crescere ulteriormente, l’azienda non prevede difficoltà nella produzione e nelle forniture – che avvengono a livello locale – poiché l’ossigeno viene prodotto e fornito a partire dalle 9 grandi unità di separazione dell’aria presenti a livello nazionale.
Air Liquide ha inoltre immesso nel circuito 8.000 nuove bombole per far fronte all’aumento della domanda. Le bombole vengono utilizzate negli ospedali, per le ambulanze, ma anche al domicilio dei pazienti. VitalAire e Medicasa, le società del Gruppo Air Liquide specializzate nell’assistenza sanitaria a domicilio, stanno mettendo in atto tutti gli sforzi necessari per rispondere a queste richieste attraverso i propri tecnici e professionisti sanitari (Infermieri, Fisioterapisti, Specialisti, Medici, Operatori della sanità sociale). Dall’inizio della crisi, sono stati assistiti a domicilio circa 800 i pazienti Covid-19 con una situazione clinica stabile, dimessi da strutture ospedaliere o nelle prime fasi della malattia.
Cyrille Ferrachat, Direttore Generale di VitalAire e Medicasa Italia, ha affermato: “Il nostro personale specializzato sta affrontando questa emergenza con estrema professionalità e impegno, avendo dato fin da subito la propria disponibilità ad agire in prima linea assistendo a domicilio i pazienti affetti da Covid e giocando un ruolo importantissimo nell’alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere. Il supporto fornito dai nostri professionisti sanitari, che prestano le cure domiciliari con grande dedizione, è inoltre cruciale per i pazienti fragili che spesso si trovano soli in questo momento di fronte alla malattia e alla quarantena che ora viene loro richiesto di rispettare”.