Il settore della chimica in Italia nel 2016 è cresciuto del 0,9% e nel 2017 è prevista un incremento del 1,2%: numeri positivi, ma al momento non sono sufficienti a sostenere un settore che necessita di una crescita maggiore.
Secondo Federchimica la bassa crescita è legata a un contesto economico molto incerto: “Il cammino di moderato recupero è ancora caratterizzato da un andamento fortemente altalenante, connesso alla fiducia, alle aspettative e quindi alle modalità di acquisto dei settori clienti a valle”.
La Federazione Nazionale dell’Industria Chimica ha aggiunto che “nel corso del 2016 la domanda interna si è confermata in crescita: alla robusta performance dell’auto e componenti, si affiancano le buone performance di altri importanti settori clienti (farmaceutica e gomma-plastica)”.
Una buona notizia è sicuramente l’andamento delle esportazioni, infatti nel 2016 le vendite all’estero hanno subito un incremento del 2,1% in tonnellate, inoltre la crescita della domanda interna del 1,4% ha portato ad un aumento delle importazioni del 2,6%.
Per i prossimi mesi Federchimica ha confermato uno scenario a bassa crescita, causato in parte dall’aumento del costo delle materie prime: “Ormai è chiaro che la filiera della petrolchimica dovrà scaricare a valle aumenti di costo connessi al nuovo livello del prezzo del petrolio. Di conseguenza, ci si può attendere dopo un finale d’anno fiacco, che l’inizio 2017 possa offrire qualche spunto di crescita in più”. Per l’anno in corso si prevede dunque una moderata crescita della produzione (+1,2%), della domanda interna (+1,3%), delle importazioni (+2,4%) e delle esportazioni (+2,5%).