L’industria italiana degli API sfida la concorrenza di giganti asiatici e nordamericani, con una quota export pari all’85% e un giro d’affari pari a 3,6 miliardi di euro
L’industria dei principi attivi farmaceutici (API) si conferma settore un manifatturiero italiano di assoluta eccellenza: questo è quanto emerge del Forum Aschimfarma 2018, intitolato Ricerca e tecnologia: le nuove frontiere per la chimica farmaceutica.
Con una quota del 9% sul totale della produzione mondiale, le materie prime farmaceutiche italiane da anni sfidano la concorrenza di giganti asiatici e nordamericani, con una quota export pari all’85% (40% negli USA, il 36% in Europa, il 18% in Giappone) e un giro d’affari pari a 3,6 miliardi di euro.
Il settore, rappresentato in Italia da Aschimfarma – l’Associazione di Federchimica che rappresenta in Italia i produttori di API – destina il 3% del fatturato alla ricerca, soprattutto applicata allo sviluppo, prevalentemente per l’ottimizzazione dei processi. Si può stimare che il settore rappresenti il 10% delle spese in ricerca e sviluppo del totale dell’industria chimica (includendo anche la farmaceutica).
“L’attenzione del nostro settore alla ricerca, unita a elevati livelli qualitativi di prodotto, di sicurezza e di rispetto dell’ambiente, si è dimostrata un fattore vincenti sulla concorrenza asiatica, che ha indotto le imprese multinazionali farmaceutiche a ritornare a collaborare per progetti di sviluppo con le imprese italiane” ha dichiarato Gian Mario Baccalini, Presidente Aschimfarma.
“L’importante per le imprese è ora difendere questa posizione di leadership, basata sulla qualità, integrandola con elementi che permettano di consolidarla. Il futuro è soprattutto nelle nuove tecnologie che consentiranno alle imprese di API di mantenere il livello di eccellenza fino ad oggi acquisito”.
“Il mondo istituzionale e scientifico deve prendere atto della nostra visione – ha concluso Baccalini – e aiutarci, collaborare, conoscere più a fondo la nostra realtà per poter affermare la leadership industriale e tecnologica che vogliamo difendere e, se possibile, incrementare”.
Fonte Aschimfarma