Baker Hughes ha acquisito il 30% di Nemesys, startup specializzata nel R&D di tecnologie innovative per l’intera catena del valore nella filiera dell’idrogeno, contribuendo a consolidare la creazione di una filiera italiana in questo settore.
La collaborazione punta a beneficiare delle attività di ricerca e sviluppo della startup fondata da Marco Matteini nell’ambito dell’idrogeno dalla produzione, al trasporto, allo stoccaggio e utilizzo finale. Inoltre prevede l’ingresso nel CdA di Nemesys di Paolo Noccioni, presidente di Nuovo Pignone, Turbomachinery & Process Solutions della multinazionale statunitense, tra le più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi ed energetici.
Nemesys, con sedi a Firenze e Pontedera, è stata fondata nel 2015 da Marco Matteini, manager con oltre 30 anni di esperienza nel settore dell’energia, con il coinvolgimento di Alessandro Tampucci, chimico inventore con numerosi brevetti all’attivo nell’ambito dell’idrogeno, esperto nello sviluppo di catalizzatori e membrane polimeriche. La società ha già aver brevettato tecnologie innovative destinate a diversi settori e applicazioni, come l’elettrolizzatore alcalino ad altissima efficienza e la batteria a idrogeno ricaricabile a bassa pressione, oltre ad altre tecnologie in ambito aeronautico.
“La tecnologia gioca un ruolo chiave per rendere sostenibili e competitive le nuove frontiere energetiche, decisive per la generazione di energia sicura e pulita per le persone e per il pianeta. Investire in innovazione tecnologica è quindi cruciale. Lo è più che mai per un’azienda di tecnologia a servizio dell’energia come Baker Hughes e ne sono la dimostrazione gli investimenti annunciati nelle scorse settimane” ha commentato Paolo Noccioni. “Siamo convinti che le tecnologie a idrogeno Made in Italy abbiano il potenziale per ricoprire un ruolo importante anche a livello globale per sostenere l’obiettivo di un futuro a emissioni zero: l’accordo con Nemesys va proprio in questa direzione.
Si tratta di un tassello molto importante nell’ambito della nostra strategia per accelerare la transizione energetica perché questo investimento permetterà al nostro Gruppo di beneficiare delle loro attività di ricerca e sviluppo relative all’idrogeno, ambito nel quale come azienda siamo in prima fila già da decenni (il nostro primo compressore di idrogeno è dei primi anni ’60, mentre nel 2008 abbiamo sviluppato la prima turbina in grado di operare al 100% ad idrogeno).
Nemesys, a sua volta, verrà supportata da Baker Hughes per quanto riguarda le fasi di prototipazione, di industrializzazione e di commercializzazione delle tecnologie.
Infine, a distanza di qualche giorno è arrivata la notizia del via libera ad un altro importante investimento di Baker Hughes nell’ambito della transizione energetica. Il programma di investimenti, di durata triennale, riguarderà i siti Baker Hughes di Firenze e Massa, con attività di ricerca di sviluppo per un investimento complessivo di circa 29 milioni di euro, di cui circa 9,7 milioni provenienti da risorse pubbliche (Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Toscana). Questo programma di investimenti ci aiuterà a nel perseguimento del nostro obiettivo di rendere l’energia sempre più sicura e pulita, anche grazie a tecnologie Made in Italy”.
Marco Matteini ha così commentato l’operazione “Dopo quanto già fatto con Enel.si in anni oramai remoti a favore dello sviluppo della filiera fotovoltaica italiana e per il cambio dei vecchi paradigmi energetici del gruppo, sono molto felice di avere anche la possibilità di contribuire a sviluppare una filiera dell’idrogeno, con tutto il team della Nemesys e il più grande gruppo al mondo di tecnologie Oil&Gas, con l’obiettivo di abbattere le emissioni anche nei settori ‘hard to abate’ per combattere i cambiamenti climatici e salvaguardare posti di lavoro altamente qualificati in Italia”.