Anniversario importante per ButanGas – azienda parte di Veroniki Holding che è tra i principali player del mercato italiano del GPL – il combustibile ponte verso la decarbonizzazione del 2050.
La storia di ButanGas ha avuto inizio in Italia il 13 dicembre 1948, grazie alla grande intuizione del Prof. Giuseppe Costantino Dragan, il quale, dopo essersi laureato in Giurisprudenza a Bucarest, ottenuta una borsa di studio nel 1940 si trasferì in Italia per studiare Scienze Politiche ed Economiche all’Università La Sapienza di Roma. Terminati gli studi, comprese subito le grandi potenzialità del GPL e, grazie ad uno spirito pionieristico, decise di fondare ButanGas S.p.A. Aveva intuito, infatti, le grandi potenzialità di questo carburante, ancora poco conosciuto, ma che sarebbe diventato uno dei maggiori combustibili domestici e questo consentì alla sua azienda di crescere velocemente diventando uno dei principali player del settore.
Questo favorì la diffusione di un combustibile che poteva arrivare praticamente ovunque anche dove non esisteva una rete di distribuzione del gas e fece decollare il mercato in concomitanza con lo sviluppo dell’economia italiana nel dopoguerra. Da quel momento, la storia di ButanGas è stata una storia di visione, impegno e sviluppo.
La lunga storia umana e industriale di ButanGas prosegue oggi sotto il cappello di Veroniki Holding, fondata a Milano nel marzo 2010 come struttura unica di coordinamento del Gruppo da Daniela Veronica Gusa de Dragan che è alla guida del Gruppo da trent’anni, avendo ricevuto la fiducia e l’incarico direttamente dal Fondatore.
Veroniki Holding è al vertice di un Gruppo multinazionale che conta 1.420 dipendenti distribuiti in 9 Paesi europei (Italia, Grecia, Romania, Germania, Polonia, Serbia, Austria, Francia e Spagna), dove opera nei settori del GPL, real estate, delle fonti rinnovabili (eolico, idroelettrico e fotovoltaico), in quello navale, della salute, degli imballaggi alimentari in r-PET e PP, della cultura e dell’insegnamento.
La distribuzione del GPL rappresenta il core business del Gruppo. In questo settore, oltre che in Italia con ButanGas, Veroniki Holding coordina le proprie consociate in Grecia con PetroGaz, in Romania con ButanGas Romania, in Germania con DrachenGas, in Polonia con DragonGaz, in Austria con PropanGas e in Serbia con ButanGas International. Nell’ottica di una diversificazione del business, il Gruppo negli anni ha consolidato la propria presenza anche nel settore delle energie rinnovabili investendo in progetti che abbracciano l’eolico con un parco in Romania di 25 MW, inaugurato nel 2011, l’idroelettrico con 7 centrali in Italia e il fotovoltaico con un parco a Catania.
Sin dal 1948, anno della fondazione, la proprietà del Gruppo è rimasta in mano alla stessa famiglia, che ne conferma i valori anno dopo anno, in particolare con la mission di creare valore con integrità, a beneficio di clienti, dipendenti e stakeholder, con l’obiettivo di essere un’organizzazione sempre più efficiente, solida, sensibile all’ambiente e sostenibile.
Oggi il GPL è considerato una delle fonti energetiche più importanti e grazie alle sue caratteristiche può essere considerato una delle energie del futuro che avrà un ruolo fondamentale nella transizione energetica. Ciò che lo rende prezioso è l’essere il combustibile fossile più sostenibile, che può essere dunque un validissimo sostegno nella lotta ai cambiamenti climatici. Il GPL può essere considerato il carburante ponte verso la decarbonizzazione del 2050: continuerà a ricoprire una funzione di primo piano nel mix energetico e l’auspicio è che, insieme agli altri combustibili gassosi alternativi, vada progressivamente a sostituire quelli liquidi e solidi molto più inquinanti.
Il GPL è, infatti, un sottoprodotto dell’estrazione e raffinazione del greggio e del gas naturale e se non venisse recuperato sarebbe comunque bruciato e andrebbe perso. Rispetto agli altri combustibili tradizionali, inoltre, il GPL ha basse emissioni di monossido di carbonio e idrocarburi incombusti. Anche le emissioni di ossidi di azoto (Nox), di anidride carbonica (CO2) e di polveri sottili sono decisamente più basse di quelle correlate all’uso di altri carburanti e questo lo rende un gas che non favorisce l’effetto serra.