Secondo le più recenti analisi di Cefic, il Consiglio europeo delle industrie chimiche, la produzione nel Vecchio Continente non sarà segnata da una forte accelerazione sia per quest’anno sia per il 2017, ma si attesterà intorno al + 1%, dopo la debole risalita del 2015 e del 2014 (+ 0,6% per entrambi gli anni)
Nel primo trimestre di quest’anno l’espansione della produzione del settore chimico in Europa è stata significativa, con un tasso di crescita del 2% rispetto all’anno precedente, in particolare grazie alla ripresa dell’industria automobilistica e del business delle costruzioni (complice anche l’inverno mite). Nonostante però il buon inizio d’anno, le previsioni 2016 per l’industria manifatturiera europea non sono state ritoccate al rialzo.
Alla ripresa del mercato interno, infatti, si contrappone un trend dell’economia globale ancora incerto, che rende instabile la domanda di esportazioni di prodotti del settore chimico proveniente dal resto del mondo. In primo luogo, pesano le difficoltà della Cina, il cui aumento del PIL sta subendo un rallentamento ormai da alcuni mesi, mentre Brasile e Russia stanno vivendo un periodo di recessione, che stenta a terminare (soprattutto nel Paese sudamericano). Anche i dati economici del primo trimestre di quest’anno relativi agli Stati Uniti hanno deluso le aspettative di crescita iniziali.
Anche le previsioni per 2017 degli analisti di Cefic si rivelano poco ottimiste: l’aumento della crescita del settore chimico resterà stabile al + 1%. L’espansione della produzione europea sarà questa volta legata non tanto al buon andamento dell’automotive, ma piuttosto al trend positivo del mercato delle costruzioni, grazie ai maggiori investimenti in infrastrutture. Si stima che la domanda di prodotti chimici europei proveniente dal resto del mondo potrà avere una leggera crescita, anche grazie alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. Un fenomeno che potrebbe trainare la ripresa dell’economia dei principali esportatori mondiali, quali Russia e Medio Oriente.