Le biomasse sono fondamentali per costruire una vera economia circolare. L’uso energetico delle biomasse vegetali è considerato uno dei più efficienti sistemi per ridurre le emissioni di gas serra, come previsto dagli accordi di Kyoto del 1998.
La CO2 che deriva dalla fermentazione di materiale organico o biomassa (compost, legna bruciata o fanghi di depurazione) viene denominata anidride carbonica biogenica e si contrappone alla CO2 prodotta dall’uso dei combustibili fossili.
La valorizzazione delle biomasse consente notevoli benefici di tipo ambientale e socio economico. In questo senso il biodigestore FORSU di Gavassa di Reggio Emilia incarna perfettamente l’approccio strategico dell’economia circolare.
Come funziona il FORSU
L’impianto FORSU di Gavassa, progettato per minimizzare l’impatto ambientale, è in grado di trattare 100mila tonnellate di rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata e 67mila tonnellate di frazione verde (sfalci e potature). I numeri della sua produzione testimoniano il lavoro decisivo che svolge nel settore dell’economia circolare.
L’impianto FORSU (acronimo di “Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani”), che produce compost, biometano e CO2, è alimentato dalla frazione organica differenziata di residui alimentari ed è in grado di garantire il rispetto delle più̀ stringenti specifiche qualitative di purezza e di affidabilità̀ della CO2 richieste dal mercato.
L’impianto di Gavassa tratta sia la frazione organica che la frazione verde vegetale, pervenute attraverso raccolte differenziate dedicate. Nell’impianto i rifiuti vengono trattati in due processi distinti:
1. Trattamento anaerobico: estrazione di biogas
Per estrarre biogas dal rifiuto organico, gli scarti organici vegetali vengono trasformati in metano e intrappolati nei giacimenti sotterranei, in assenza di ossigeno. Dopo la pesatura e la registrazione, i rifiuti vengono depositati in un’area isolata dall’esterno. La fossa di scarico viene mantenuta in depressione, per evitare che eventuali odori possano diffondersi nell’ambiente. Il rifiuto viene triturato, vagliato e avviato ai digestori che, in assenza di ossigeno e grazie all’azione di batteri metanigeni, ne estraggono il biogas.
2. Trattamento aerobico: produzione di compost
Il processo di compostaggio aerobico avviene in 20 biocelle servite da areazione forzata. Questa fase dura circa due settimane: al termine, il materiale viene vagliato ed avviato all’area di maturazione, anche questa servita da ventilazione forzata. Dopo circa 2-3 settimane il prodotto viene ulteriormente raffinato ed è quindi pronto per l’utilizzo in agricoltura come compost.
A valle dell’impianto di Gavassa, di recente, è stato installato un impianto di recupero e valorizzazione dell’anidride carbonica biogenica: un processo innovativo che consente la purificazione e liquefazione della CO2 fino a raggiungere la qualità richiesta dal settore alimentare e delle bevande.
Un accordo per valorizzazione dell’anidride carbonica biogenica
L’interesse per la CO2 “a impatto zero”, derivata dalla gestione sostenibile dei rifiuti, ha condotto Iren Ambiente e il Gruppo Nippon Gases Italia a siglare un accordo di collaborazione per la gestione della CO2 biogenica.
Il Gruppo Nippon Gases Italia, con la sua esperienza pluriennale nella produzione e commercializzazione di gas alimentari, fornirà a Iren Ambiente il supporto e la consulenza necessari per la commercializzazione della CO2 biogenica, derivante dalla fase anaerobica effettuata presso l’impianto FORSU di Gavassa.
“Questo accordo rientra nel più ampio impegno di Iren per massimizzare l’utilizzo sostenibile e circolare delle risorse. I residui alimentari e gli sfalci di potature, invece di rappresentare un problema, divengono importanti risorse” ha dichiarato Eugenio Bertolini, Amministratore Delegato di Iren Ambiente
Un accordo vincente per la valorizzazione dell’anidride carbonica biogenica prodotta dall’impianto di Gavassa e un contributo concreto per alla sostenibilità e alla salvaguardia del nostro pianeta.