Dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti lo studio di un guanto in cuoio completamente “touch”
Tra i materiali consolidati del settore dell’abbigliamento e degli accessori moda, il cuoio è quello che preserva la peculiare e ben nota proprietà di assicurare comfort e durevolezza nel tempo: una caratteristica ben nota agli antichi – che lo utilizzavano per proteggersi dal freddo e dalle intemperie – e che ora, a distanza di millenni, deve confrontarsi con l’entrata definitiva dei dispositivi touch screen all’interno della quotidianità di ogni individuo.
Lo studio che Biagio Naviglio e Claudia Florio della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti hanno messo a punto insieme ai colleghi dell’Università degli Studi di Salerno e del Centro NANO-MATES di Fisciano ha un obiettivo chiaro: permettere al cuoio di competere in termini di prestazioni tecnologiche con le moderne fibre tessili nella produzione di articoli di abbigliamento, in particolare di quegli accessori, come i guanti, che entrano quotidianamente a contatto con le nuove generazioni di dispositivi touch screen. Smartphones, sportelli bancomat, dispositivi di navigazione satellitare ed elettrici – quest’ultimi utilizzati nel campo automobilistico, in quello dell’aviazione e dell’industria aerospaziale – possono funzionare rapidamente senza l’ausilio di alcuna tastiera, mouse o penne stylus, ma semplicemente attraverso il contatto umano.
Nel corso degli anni, il crescente interesse dell’industria conciaria verso i nuovi settori tecnologici, unito ad una crescente coscienza ambientale, hanno contribuito al miglioramento delle conoscenze su tale argomento. La conducibilità elettrica del cuoio varia infatti dal suo grado di umidità, dal contenuto di elettroliti derivanti dai prodotti chimici e dal processo conciario e, soprattutto, dal tipo di rifinizione applicata. Per evitare l’indesiderato accumulo di carica elettrostatica che potrebbe andare incontro a possibili conseguenze sulla salute umana, lo studio punta al miglioramento della conducibilità elettrica della superficie del cuoio al fine di ottenere una conducibilità simile a quella esibita dal corpo umano.
La chiave di questa ricerca guarda alle moderne tecnologie utilizzate sulle fibre tessili e le applica al cuoio, a partire dall’utilizzo di nanomateriali a base di carbonio, che si caratterizzano per la loro buona conducibilità elettrica. In questa ricerca numerosi esemplari di cuoio sono stati prodotti e analizzati, mentre i campioni utilizzati per la produzione di guanti sono stati scelti, oltre che sulla base dei migliori valori di resistenza elettrica, anche in virtù di particolari caratteristiche merceologiche – con riferimento all’aspetto e alla mano –, ad alcune proprietà chimico-fisiche come la permeabilità dell’acqua, e ad alcune proprietà meccaniche, come la resistenza all’abrasione. L’indagine ha permesso di evidenziare un significativo miglioramento della conducibilità elettrica superficiale da parte di un particolare tipo di nanomateriale a base di carbonio, caratterizzato dalla elevata porosità delle sue particelle.
Le informazioni e i risultati ottenuti da questa sperimentazione – che hanno stimolato a formulare nuove domande oggetto di ulteriori approfondimenti – consentono al cuoio, materiale tanto essenziale nell’antichità quanto nella modernità, di aprirsi una nuova strada, permettendogli di rapportarsi alle fibre tessili più innovative e di elevarsi a uno dei più tecnologici materiali in commercio.
Fonte: www.chimicifisici.it