
La società farmaceutica annuncia la fine della produzione entro fine agosto, licenziati tutti i dipendenti.
La Bioggio Pharma Manufacture Sa (BPM) chiude e cesserà la produzione entro il 31 agosto.
Lo ha reso noto la stessa azienda farmaceutica con sede a Bioggio, comune svizzero del Canton Ticino, nel distretto di Lugano, sottolineando che tutti gli ottanta dipendenti saranno licenziati.
“Nonostante gli sforzi profusi dal 2023 per individuare una soluzione finanziariamente sostenibile, siamo costretti ad annunciare la progressiva cessazione delle attività di BPM e l’avvio del licenziamento collettivo di tutto il personale di BPM”, si legge nella nota.
“Abbiamo preso questa dolorosa decisione dopo un’attenta e approfondita valutazione della situazione, nonostante gli sforzi profusi per evitare che ciò accadesse” ha dichiarato Matthew Brabazon, General Manager Bioggio Pharma Manufacture SA. “La nostra priorità è garantire che ogni dipendente impattato sia trattato in modo corretto, trasparente e attento. Il processo sarà condotto nel rispetto dei requisiti normativi, e prevederà un periodo di consultazione dei lavoratori”.
La notizia è giunta come un fulmine e ciel sereno per l’OCST, che da tempo segue il settore. BPM è infatti legata alla SFI Health (ex Pharmaton, ex Ginsana), azienda pure lei di Bioggio che nel novembre del 2022 aveva annunciato il licenziamento di una quarantina di persone su un totale di 130 dipendenti.
Il sindacato OCST si è immediatamente mosso per sentire la direzione e si dice fiducioso di poter intavolare una discussione costruttiva. Al momento non è ancora stato fissato un incontro, ma il sindacato confida di potere organizzarlo presto.
La decisione sui licenziamenti sarebbe legata, secondo quanto comunicato dalla direzione della stessa azienda, al costante declino dei volumi di produzione nel corso degli anni e in particolare alla recente perdita di un importante contratto. Già negli scorsi anni la BPM aveva ridotto il proprio personale. Seguiranno aggiornamenti.