Ancora ignote le cause dell’incidente che ha colpito un impianto del gruppo Hengda, specializzato in prodotti chimici
Un’esplosione in un sito industriale nella provincia cinese dello Sichuan ha provocato 19 morti e 12 feriti, ora ricoverati in condizioni stabili. Secondo l’agenzia Nuova Cina, che cita le autorità locali, l’incidente è avvenuto ieri intorno alle 18.30 all’impianto della Hengda (una società registrata nel 2015 e specializzata in prodotti chimici), in un distretto industriale di Yibin, città nella contea di Jiang’an.
Le fiamme dell’incendio seguito alla detonazione sono state spente solo nelle prime ore di questo mattino. Secondo il quotidiano del Sichuan Daily, che cita testimoni oculari, tre edifici sono stati quasi completamente distrutti. L’emittente televisiva statale, China Central Television, ha mostrato immagini di alte colonne di fumo nero provenire dall’interno del sito produttivo. Ancora da accertare le cause dell’esplosione.
L’azienda, che produce prodotti chimici per l’industria alimentare e farmaceutica, non ha commentato l’episodio.
L’impianto del gruppo Hengda ha tre linee di produzione, che producono 300 tonnellate all’anno di acido benzoico, usato nei conservanti alimentari, e 2mila tonnellate di acido 5-nitroisoftalico, impiegato per medicinali e coloranti.
La Cina ha varato misure per migliorare la sicurezza industriale, aumentando i controlli nel corso dell’ultimo anno, a seguito di alcuni incidenti di alto profilo nelle miniere di carbone e negli impianti chimici. Nel 2015 infatti, un’esplosione in un magazzino chimico nella città portuale settentrionale di Tianjin uccise ben 165 persone, mentre lo scorso anno un’altra esplosione in un impianto petrolchimico nella provincia orientale dello Shandong ne ha uccise otto e ferite nove.