L’ISPRA ha resto noto il Rapporto Rifiuti Speciali 2017, da cui emergono dei dati molto interessanti
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ogni anno stila un’analisi dettagliata sui rifiuti speciali e la loro gestione in Italia.
Il Rapporto Rifiuti Speciali 2017 è stato reso pubblico pochi giorni fa, il 12 settembre per la precisione, ed i dati che emergono sono degni di nota. Il documento in questione esamina la produzione di rifiuti speciali, il loro smaltimento in discarica e il traffico in entrata e uscita dal nostro Paese.
Il punto sulla situazione
L’ultimo rapporto in particolare fa riferimento ai dati relativi all’anno 2015, dai quali si evince che la produzione di rifiuti è aumentata del +2,4% (rispetto al 2014), raggiungendo la cifra di 132,4 milioni di tonnellate. Aumentano anche i rifiuti non pericolosi (+2,3%, pari a oltre 2,8 milioni di tonnellate), mentre i rifiuti speciali pericolosi aumentano del 3,4%, pari a 300 mila tonnellate.
Le cause dell’aumento
I maggiori responsabili di questo incremento di rifiuti speciali non pericolosi appartengono al settore delle costruzioni e demolizioni (il 43,9% del totale), secondo l’ISPRA. L’aumento invece di rifiuti speciali pericolosi si è avuto a causa del settore manifatturiero, che ha prodotto circa 3,6 milioni di tonnellate (il 39,2% del totale).
Lo smaltimento
Si è registrata una diminuzione delle discariche destinate allo smaltimento di rifiuti, che sono diminuite di ben 28 unità rispetto al 2014. I rifiuti smaltiti nelle discariche in Italia sono 11,2 milioni di tonnellate, suddivisi nel seguente modo: 9,9 milioni di tonnellate fanno parte dei rifiuti non pericolosi (88%), mentre 1,3 milioni di tonnellate sono a tutti gli effetti rifiuti pericolosi (11,5%). Analizzando il quadro generale, è stata anche rilevata una diminuzione del totale smaltito in discarica, pari a circa 200 mila tonnellate (-1,8%).
Il traffico
II traffico in entrata e uscita dal nostro Paese è l’ultimo aspetto preso in considerazione nel rapporto. La quantità di rifiuti speciali esportata all’estero, prevalentemente in Germania, è diminuita del 2,9% nel 2015: si tratta in tutto di 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni sono rifiuti non pericolosi, mentre 955 mila tonnellate sono pericolosi.
Riguardo i rifiuti speciali importati da altri Paesi, essi sono diminuiti del 6,6% e provengono soprattutto da Germania e Ungheria.