Secondo gli ultimi dati raccolti da European Bioplastic, si prevede che la capacità mondiale di produzione delle bioplastiche quadruplicherà nel medio termine: da circa 1,7 milioni di tonnellate nel 2014 a circa 7,8 milioni nel 2019.
In Italia, nel 2015, l’industria delle bioplastiche ha fatto registrare risultati eccezionali: +10% il fatturato (pari a 475 milioni di euro), +25% le soluzioni prodotte (54.500 tonnellate complessive) e +5,5% gli occupati nel settore. Lo rivela una recente ricerca di Plastic Consult, i cui risultati sono stati resi noti nel corso del convegno “Verso la low carbon society: le opportunità offerte dall’industria delle bioplastiche”, organizzato da Assobioplastiche.
Il comparto delle bioplastiche include 210 aziende (tra cui produttori di chimica e intermedi di base, produttori di granuli e operatori di prima e seconda trasformazione) e ha visto l’ingresso di 31 nuovi operatori sul mercato della prima trasformazione. In merito agli utilizzi finali di questi materiali, il 73% è stato impiegato per produrre shopper monouso per la spesa, il 17% per i sacchi per la raccolta dell’organico e il rimanente 18% per prodotti destinati ad agricoltura, ristorazione, packaging alimentare e igiene personale.
Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche, ha commentato questi numeri, che rivelano il successo del comparto: “I dati 2016 dimostrano in modo inequivocabile il potenziale di crescita dell’industria delle bioplastiche che, con l’agricoltura a monte e l’industria del compostaggio a valle, costituisce un vero e proprio sistema economico in grado di innescare processi di rinascita economica e di sviluppo densi di opportunità. È inaccettabile che queste capacità vengano compromesse dallo stato di diffusa illegalità intorno alla legge 28/2012″. Secondo Legambiente, infatti, più del 50% dei sacchetti attualmente utilizzato non è a norma. Versari ha poi proseguito affermando: “Siamo stati pionieri quando abbiamo iniziato a sviluppare un’industria che coniugasse innovazione a benefici per l’ambiente, crescita occupazionale a circolarità delle risorse. Oggi siamo pronti a competere nei mercati globali e a cogliere le opportunità che stanno sorgendo dall’implementazione delle politiche finalizzate a decarbonizzazione l’economia ma affinché i nostri investimenti e i nostri sacrifici non vadano perduti abbiamo bisogno che il Paese ci segua, sconfiggendo l’illegalità”.