Decarbonizzazione: Snam e Rina investono sull’idrogeno “verde”

22 Aprile 2020
Snam

Snam e Rina hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare una collaborazione nel settore dell’idrogeno, per realizzarne l’ampio potenziale come vettore energetico fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e la decarbonizzazione delle industrie

 

Snam, azienda guidata da Marco Alverà attiva nel campo delle infrastrutture energetiche a livello globale, punta sull’utilizzo di idrogeno come fonte energetica in grado di favorire una profonda decarbonizzazione. E lo fa siglando un protocollo d’intesa con Rina, player globale attivo nel campo dei servizi di testing, ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica.

Il cambiamento climatico è oggi una realtà da affrontare con urgenza e interventi concreti. La priorità è disegnare un futuro energetico a zero emissioni di CO2 che sia sostenibile per imprese e consumatori in tutto il pianeta

Snam e Rina stanno accelerando in queste settimane sullo sviluppo dell’idrogeno, uno degli assi portanti dell’ultimo piano industriale. Le due società avviano così una collaborazione nel settore dell’idrogeno con l’obiettivo di sfruttarne l’ampio potenziale come alleato cruciale per la lotta ai cambiamenti climatici e la decarbonizzazione delle industrie.

L’obiettivo di Snam quello di favorire la produzione e l’utilizzo di idrogeno verde, cioè ricavato da fonti rinnovabili come solare ed eolico tramite elettrolisi. Le prime sperimentazioni di Snam hanno riguardato l’introduzione nella propria rete di trasmissione del gas di un mix con idrogeno fino al 10%.

Come sintetizza Marco Alverà di Snam: “Siamo convinti che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili darà un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici e che l’Europa e l’Italia potranno essere leader nello sviluppo della tecnologia“.

Secondo uno studio condotto da Navigant e commissionato dal consorzio europeo Gas for Climate, di cui fa parte anche Snam, il nostro continente ha un potenziale di produzione di idrogeno e biometano pari a 270 miliardi di metri cubi al 2050, che porterebbero a una piena decarbonizzazione con risparmi economici per 217 miliardi di euro annui rispetto a uno scenario energetico che non preveda l’utilizzo di gas.

Un’altra ricerca, condotta da Snam in collaborazione con McKinsey, ha evidenziato che l’idrogeno potrebbe soddisfare al 2050 circa un quarto dei consumi finali di energia in Italia (fino a 22 miliardi di metri cubi equivalenti) in uno scenario di profonda decarbonizzazione.

Oltre alle sperimentazioni di immissione in rete, Snam è attiva negli ambiti di ricerca e sviluppo e ha costituito una business unit per dare il via a progetti pilota nel settore dell’idrogeno.

Le reti del gas esistenti”, ha scritto Alverà in un commento sul Financial Times, “possono aiutare. Gli studi attuali e il progetto pilota di Snam in Italia ci dicono che è possibile sostituire dal 5 al 10% di gas naturale con idrogeno senza investimenti significativi. L’Europa può trasformare in realtà la rivoluzione dell’idrogeno e renderla conveniente per consumatori e aziende, ottenendo al tempo stesso i benefici industriali di questa leadership climatica”.

Snam compie quindi un passo avanti dopo aver avviato, nel 2019, prima azienda in Europa, un test di immissione di idrogeno nella propria rete di trasmissione con percentuali in volume fino al 10 % e con la creazione di una unità di business ad hoc. Rina, dal canto suo, unica nel panorama italiano, vanta competenze ingegneristiche specifiche per supportare le industrie nella transizione verso un più esteso utilizzo dell’idrogeno. In particolare, possiede con l’Università della Calabria, il primo laboratorio in Italia (uno tra i pochissimi al mondo) capace di eseguire test ad altissima pressione (fino a 1000 bar) per lo stoccaggio di gas tra i quali l’idrogeno.

 

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