Decreto-legge “Cura Italia”: Chimici e Fisici si appellano al Governo

26 Marzo 2020
Cura Italia

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF), insieme agli altri venti ordini professionali, si appella nuovamente al Governo per effettuare un intervento che preveda nella conversione del decreto-legge “Cura Italia” e nei decreti attuativi misure specifiche a sostegno di Chimici e Fisici e di tutti i liberi professionisti che, al pari degli altri lavoratori autonomi ed imprese, si troveranno in grande difficoltà nei prossimi mesi, visto l’aggravarsi della situazione economica, dei mercati e del mondo del lavoro.

«Chimici e Fisici insieme a tutti gli altri liberi professionisti sono direttamente coinvolti dall’emergenza sanitaria in atto, coinvolti in quanto presenti al loro posto di lavoro al servizio di cittadini e Stato, e coinvolti perché i futuri scenari sanitari ed economici li vedranno ulteriormente in difficoltà”, dichiara il Presidente FNCF, Nausicaa Orlandi.

«I mesi che verranno saranno difficilissimi, sul fronte della tenuta della nostra economia e delle ricadute sul mondo del lavoro. Per questo motivo, non possiamo rischiare che un universo di competenze come quello costituito dai professionisti ordinistici sia sacrificato perché non adeguatamente sostenuto dallo Stato e abbandonato a sé stesso. Mi riferisco in particolare ai liberi professionisti che in quanto lavoratori autonomi sono tra i più esposti e quelli ad oggi esclusi dalle misure di tutela adottate dal Governo.”

Il Presidente Orlandi ricorda che inoltre la tutela della salute collettiva è parte integrante del DNA di Chimici e di Fisici in tutti gli aspetti, proprio per le alte competenze che hanno su settori ad alto impatto e ricadute sulla salute, sull’alimentazione e sull’ambiente. «Il bene pubblico e delle generazioni future sono al centro del nostro impegno.  Per questo – stante l’emergenza sanitaria in atto – confermiamo ancora una volta l’indispensabilità  dei nostri professionisti con le loro competenze in ambito di sanificazione, produzione disinfettanti, produzione farmacologica, analisi cliniche, dispositivi medici, dispositivi di protezione individuale, sicurezza alimentare, salute ed igiene sul lavoro, gestione rifiuti e gestione impianti. Chiediamo pertanto al Governo misure forti di sostegno e coinvolgimento di Chimici e Fisici”

La FNCF già direttamente all’inizio dell’emergenza, e successivamente in data 12.03.2020 insieme alla RPT e nella giornata di ieri 17.03.2020 congiuntamente a RTP e il CUP, ha chiesto un intervento immediato sul Decreto-legge “Cura Italia”, decreto che si prefigge l’obiettivo di curare il Paese e che deve prendersi cura indistintamente di tutti i suoi cittadini, unendo e non dividendo la società di fronte ad una emergenza sanitaria che non chiede alle sue vittime quale sia il loro status lavorativo, ma accomuna tutti indistintamente.

Proprio per far fronte comune per i liberi professionisti, le professioni ordinistiche si rivolgono in maniera unitaria al Capo del Governo chiedendo di essere parte attiva nella definizione delle misure per contrastare l’emergenza e di poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e della salute, dai quali sono stati sin qui esclusi.

Come si evince dal Decreto “Cura Italia” pubblicato il 17/03/2020, i lavoratori autonomi iscritti agli ordini professionali non potranno accedere alle principali misure di sostegno dell’economia, tra cui spicca in particolare l’indennità una tantum di 600 euro.
Per diverse categorie di soggetti, il Decreto Cura Italia prevede l’assegnazione di un’indennità pari a 600 euro per il mese di marzo 2020. Tale misura agevolativa risulta infatti destinata a una platea di quasi 5 milioni di persone, fra i quali sono compresi i professionisti non iscritti agli ordini, i co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore dello spettacolo, lavoratori agricoli. Tuttavia, da tale beneficio sono esclusi i liberi professionisti iscritti agli ordini.

Una delle poche misure di sostegno dedicate agli iscritti agli ordini professionali che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività in conseguenza dell’emergenza epidemiologica in atto, è quella che prevede la costituzione di un apposito “Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19”, la cui finalità sarà quella di garantire, a tali soggetti, il riconoscimento di un’indennità per l’anno 2020 nel limite di spesa complessivo per tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi di 300 milioni di euro.

“Ci sono anche molti Chimici e Fisici in prima linea in questa battaglia, professionisti che operano in ambito ospedaliero e sanitario, esposti direttamente al rischio di contagio, e che necessitano ancora oggi di adeguate protezioni da parte dello Stato. Il loro numero è troppo esiguo. Abbiamo bisogno di un intervento urgente da parte del Governo nell’ambito del SSN per inserire ulteriore figure professionali Chimici e Fisici determinanti nel fronteggiare l’emergenza sanitaria da Coronavirus».

Le Professioni Ordinistiche Italiane, aderenti al Comitato Unitario Professioni (CUP), alla Rete Professioni Tecniche (RPT) e l’Ordine dei Commercialisti, hanno scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per informarlo della loro intenzione di procedere in maniera decisa per affrontare la grave emergenza sanitaria causata dal Covid-19, mantenendo e consolidando un rapporto unitario per elaborare iniziative e proposte che consentano al più presto al Paese di recuperare a pieno regime le proprie attività ed ai propri Iscritti di superare questa fase di emergenza che, purtroppo, rischia di protrarsi a lungo con gravi conseguenze.

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