Il Governo spagnolo ha autorizzato l’azienda ad avviare l’iter di realizzazione (richiesta di permessi, costruzione, messa in servizio) di diversi tratti della nuova infrastruttura.
In Spagna al via i lavori preparatori alla realizzazione della porzione iberica del corridoio H2Med, pipeline anche nota come BarMar che trasporterà l’idrogeno verde prodotto in Spagna e Portogallo fino a Marsiglia e, da lì, nel resto dell’Europa continentale; complessivamente lunga 450 Km, richiederà investimenti nell’ordine dei 2,5 miliardi di euro.
L’8 aprile, la Commissione Europea aveva incluso nell’elenco finale dei Progetti di interesse comune i primi assi della rete spagnola dell’idrogeno, con due impianti di stoccaggio sotterraneo dell’idrogeno collegati alla rete – in Cantabria e nei Paesi Baschi – e il corridoio europeo H2Med – costituito da un collegamento tra Celorico da Beira in Portogallo e Zamora in Spagna (CelZa) e un collegamento marittimo tra Barcellona e Marsiglia (BarMar).
A seguito dell’approvazione del Consiglio dei Ministri spagnolo tenutosi a fine luglio, Enagás inizierà il processo formale per la concessione delle autorizzazioni per i Progetti Europei di Interesse Comune (PCI), in conformità con il Regolamento (UE) 2022/869 e con il Manuale delle procedure per l’autorizzazione dei PCI energetici in Spagna, pubblicato dal Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (MITECO) nell’ottobre 2023.
L’autorizzazione di Enagás Infraestructuras de Hidrógeno a esercitare provvisoriamente le funzioni per lo sviluppo dei Progetti europei di interesse comune per le reti di idrogeno è una tappa fondamentale. Tali funzioni comprendono la richiesta di autorizzazione, la costruzione, la messa in funzione, il funzionamento, il monitoraggio e la manutenzione delle reti di idrogeno riconosciute come PCI europeo – H2Med, la rete di idrogeno spagnola e i due impianti di stoccaggio sotterraneo associati.
Sul fronte aziendale, Enagás ha creato la controllata Enagás Infraestructuras de Hidrógeno nell’aprile 2022. In questo modo, l’azienda ha separato le sue funzioni di gestore delle infrastrutture del gas naturale (TSO) da quelle dell’idrogeno, in conformità con la legislazione, i piani e le tabelle di marcia nazionali ed europei.
Dal punto di vista finanziario, l’azienda ha rafforzato il proprio bilancio ed è in una posizione solida per affrontare il nuovo ciclo di crescita dell’idrogeno verde in Spagna e in Europa. A questo proposito, ha adeguato la sua politica dei dividendi e ha fatto progressi nella rotazione degli asset, con tappe fondamentali come il completamento, a luglio, della vendita della sua partecipazione nella società statunitense Tallgrass Energy.
Dal punto di vista tecnico, in aprile Enagás ha lanciato l’Osservatorio tecnologico sull’idrogeno per promuovere il progresso tecnico dell’idrogeno rinnovabile, nell’ambito dell’Enagás H2Technical Day, un forum in cui gli esperti hanno convenuto che lo sviluppo dell’idrogeno rinnovabile su larga scala è tecnologicamente fattibile.
Enagás, GRTgaz e Teréga – in collaborazione con OGE – hanno firmato il 25 giugno l’accordo di sviluppo congiunto (JDA) per l’interconnessione BarMar, mentre Enagás e REN hanno formalizzato un accordo che rafforza il protocollo d’intesa congiunto per lo sviluppo di CelZa.