Il progetto, creato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Renantis, BlueFloat Energy, Fincantieri e Acciaierie d’Italia, evidenzia il contributo dell’eolico offshore galleggiante nel processo italiano verso la decarbonizzazione.
Si chiama Floating Offshore Wind Community la nuova iniziativa creata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con i Partner Renantis, BlueFloat Energy, Fincantieri e Acciaierie d’Italia nell’ambito dell’energia green. Ha l’obiettivo di evidenziare il contributo dell’eolico marino galleggiante al processo di decarbonizzazione in Italia e le ricadute della tecnologia sull’economia del Paese e le filiere locali.
I vantaggi dell’eolico offshore galleggiante
Entrando nel merito dell’eolico offshore, si possono distinguere 2 macro-tipologie: la “fixed-bottom”, la cui fondazione è radicata al fondale marino, e la “floating”, che è supportata da una struttura galleggiante e attraccata al fondale tramite un sistema di ancoraggio e cavi. Quest’ultima presenta notevoli vantaggi. Può essere installata in acque più profonde e con venti più forti, il che aumenta il potenziale energetico. Può essere posizionata più lontano dalla costa, risultando quasi invisibile nel paesaggio, e ha minori impatti sull’ambiente e la fauna marina.
Perché l’Italia è il Paese ideale per l’eolico offshore galleggiante
Grazie alle caratteristiche morfologiche e alla conformazione dei fondali marini, il nostro Paese ha un enorme potenziale per l’installazione di eolico offshore galleggiante. Secondo le stime del Global Wind Energy Council, l’Italia è il terzo potenziale mercato mondiale per eolico galleggiante. Inoltre, secondo il Marine Offshore Renewable Energy Lab (MOREnergy Lab) e il Politecnico di Torino, il potenziale italiano di eolico offshore galleggiante è pari a 207,3 GW (x3,4 le FER installate nel 2022) in termini di potenza, e 540,8 TWh/anno (x1,7 la domanda elettrica nel 2022) in termini di generazione.
Tra le aree del Paese con maggiore potenzialità di sviluppo ci sono la Sardegna, la Sicilia e la Puglia, in un contesto in cui queste Regioni mostrano un gap di rinnovabili da colmare, rispettivamente, del 128%, del 115% e del 50% (ai trend attuali vs target energetici al 2030, secondo la bozza del Decreto Aree Idonee). La produzione di eolico offshore galleggiante attiverebbe, inoltre, alcuni settori chiave per l’Italia. Si tratta in particolare di quello dei prodotti metallici, dei materiali da costruzione, della meccanica avanzata, delle naval-meccanica e delle attrezzature elettriche – per un totale di 255,6 miliardi di Euro (secondo Paese in UE dietro alla Germania) e 1,3 milioni di occupati.
“La decarbonizzazione dell’Italia e dell’Europa deve fare leva sul principio fondamentale della neutralità tecnologica: è necessario sfruttare il contributo sinergico e complementare di tutte le tecnologie disponibili. In questo processo, l’eolico offshore galleggiante può essere la chiave per accelerare la transizione verde, grazie al potenziale energetico e ai limitati impatti ambientali e sociali, nonché alle ricadute positive sulla filiera industriale italiana”, ha spiegato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti.
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