Farmaci di automedicazione: stabili le dinamiche competitive

9 Marzo 2018
Farmaci di automedicazione

Le aziende del comparto continuano a investire per valorizzare un settore che da un importante contributo alla salute quotidiana dei cittadini

 

Un 2017 caratterizzato, per i farmaci senza obbligo di prescrizione, da un mercato in flessione e dinamiche competitive di lungo periodo stabili.

I consumi – poco più di 278 milioni di confezionisono in contrazione e perdono il 4,8% mentre i fatturati, pari a 2,4 miliardi di euro, sono in calo, anche se di misura, dell’1,3%.

Questo il bilancio di chiusura dell’anno appena trascorso per i farmaci senza obbligo di ricetta secondo le elaborazioni di ASSOSALUTE (Associazione nazionale farmaci di automedicazione che fa parte di Federchimica) su dati IQVIA.

Nell’ultimo trimestre, pur registrando una incidenza delle sindromi da raffreddamento in linea con le attese, il trend del settore non ha dato segnali di recupero significativi come si era ipotizzato a inizio autunno. Infatti, malgrado l’attuale stagione influenzale abbia fatto registrare l’incidenza più alta dal 2004/2005, con valori elevati e superiori, già a fine anno (11,55 casi ogni mille assistiti), rispetto a quanto registrato a fine 2016, in corrispondenza del picco della passata stagione (9,55/1000) (Dati INFLUNET) non sono stati ancora rilevati effetti significativi sui trend del settore. Ci si attende, quindi, un effetto positivo sulle vendite di inizio 2018.

I fatturati, pur beneficiando della variazione del mix di consumo verso nuovi prodotti e nuove confezioni, risentono della contrazione dei volumi. L’andamento del 2017 conferma quello tipico del settore caratterizzato da un trend di flessione dei consumi e da fatturati che si muovono in un range ristretto.

Sul lungo periodo la diminuzione dei consumi trova in parte spiegazione, oltre che nella maggiore o minore incidenza dei disturbi stagionali, anche nella crescente concorrenza al banco del farmacista dei prodotti per la salute diversi  dai farmaci (c.d. notificati – integratori, erboristici, omeopatici, etc.), sovente assimilati ai medicinali senza obbligo di prescrizione o con essi, a volte, erroneamente confusi. Secondo IQVIA, i prodotti notificati a connotazione farmaceutica, venduti in farmacia, parafarmacia e corner della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), continuano a mostrare trend positivi (+4,7% a valori, +2,6% a volumi) registrando consumi pari a oltre 284 milioni di pezzi e fatturati pari a oltre 4 miliardi di euro.

“I dati del mercato nel 2017 evidenziano come le dinamiche del settore dei farmaci da banco rimangano sostanzialmente stabili, condizionate da una domanda di salute legata alla stagionalità e che, più in generale, tende a riguardare un ambito più vasto rispetto al solo perimetro farmaceutico” – commenta il Presidente di ASSOSALUTE Maurizio Chirieleison – “Il nostro settore da un importante contributo alla salute quotidiana dei cittadini e le aziende – aggiunge il Presidente – continuano a investire per migliorare l’offerta dei medicinali disponibili in automedicazione cercando di comunicarne l’elevato profilo di sicurezza e di efficacia, proprio perché farmaci autorizzati per un uso autonomo. E lo fanno anche grazie alla comunicazione che differenzia peculiarmente il nostro settore ed è elemento irrinunciabile per valorizzare al meglio e sempre di più le caratteristiche distintive e positive dei farmaci di automedicazione e contribuire a indirizzare l’empowerment nelle scelte di cura”.

Nel dettaglio delle vendite relative alle due categorie che costituiscono l’insieme dei farmaci senza obbligo di ricetta, si osserva, sia per le specialità di automedicazione o OTC (Over The Counter) sia per i farmaci SOP (Senza Obbligo di Prescrizione) una decisa contrazione dei volumi, più pesante per questi ultimi (-6,2%) che per gli OTC (-4,3%). Anche sul fronte dei fatturati, i farmaci di automedicazione che rappresentano il 75% del mercato non prescription – mostrano un andamento in contrazione ma di misura, -0,8%, rispetto ai SOP che, invece, perdono il 2,7%.

Guardando alle classi terapeutiche, il primo posto rimane sempre ai farmaci per le affezioni respiratorie – oltre 96 milioni di confezioni vendute – seguiti dai farmaci per l’apparato digerente (poco più di 58 milioni di confezioni) e dagli analgesici (oltre 56 milioni di confezioni). Tra i canali, è la farmacia a detenere la quota maggiore di vendite di farmaci senza ricetta (quasi 91% a volumi, oltre il 92% a valori). Tuttavia, mentre la farmacia e, soprattutto, i corner della GDO, fanno osservare trend negativi, le parafarmacie mostrano, viceversa, dati di vendita positivi e in decisa crescita sia sul fronte dei volumi che, soprattutto, della spesa.

Per ulteriori informazioni: www.semplicementesalute.it

 

Fonte Assosalute

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