Un’esplosione si è verificata ieri mattina nella centrale nucleare di Flamanville, in Francia, ma non sembra esserci alcun pericolo all’orizzonte
In seguito l’incendio che ne è scaturito ha coinvolto la sala macchine della centrale, ma fortunatamente non ha causato gravi rischi di contaminazione o feriti gravi. Lo scoppio è avvenuto nell’area del reattore 1, che è stato fermato per precauzione. La conferma è stata data dalla Prefettura dell’Arrondissements de la Manche, dove si trova il paese di Flamanville.
Il prefetto Jacques Witkowski ha spiegato alla stampa che “è esploso un ventilatore nella zona non nucleare”, sottolineando il fatto che “non si è trattato di un incidente nucleare. Cinque persone sono state leggermente intossicate dal fumo, ma sono indenni”.
La centrale di Flamanville è di proprietà della EDF (Électricité de France), possiede due reattori da 1300 MW, costruiti nel 1986 e nel 1987. Attualmente è anche in costruzione un terzo reattore, che verrà inaugurato nel 2018, non interessato dall’esplosione.
Della centrale nucleare di Flamanville non è la prima che se ne parla, infatti i media francesi avevano già trattato la questione della sicurezza nel 2015, quando l’Autorità per la Sicurezza Nucleare francese (ASN) aveva rilevato anomalie nel serbatoio del nuovo reattore in costruzione, che usufruirà della tecnologia nucleare di terza generazione.
Nonostante l’incidente di ieri abbia riguardato la Francia, anche l’Italia non ne è totalmente estranea: sono 151 i reattori nucleari in Europa che circondano il nostro Paese. L’energia prodotta dal nucleare è stata adottata da 16 paesi nel vecchio continente, inoltre gli impianti sono di seconda generazione, tranne una centrale in Finlandia e proprio quella di Flamanville in Francia, che sta costruendo un reattore di terza generazione.