Nel mese di gennaio 2018 i consumi petroliferi avrebbero fatto registrare un lieve calo, stando ai dati provvisori divulgati da Unione Petrolifera
Stando a dati ancora provvisori, nel mese di gennaio 2018 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 4,6 milioni di tonnellate, con un decremento pari allo 0,8% (-36.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2017.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è risultata pari a circa 2,3 milioni di tonnellate, di cui 0,5 milioni di benzina e 1,8 milioni di gasolio, con un decremento dell’1,1% (-25.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2017.
I prodotti autotrazione, con un giorno lavorativo in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 2,9% (-16.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2017 e il gasolio autotrazione dello 0,5% (-9.000 tonnellate).
Le vendite sulla rete di benzina nel mese di gennaio hanno segnato un decremento del 3,2% mentre quelle di gasolio un incremento dello 0,9%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 3,4%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 55% del totale (era il 54,8% nel gennaio 2017), mentre quelle di benzina il 32,8%.
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, sale il peso delle ibride al 4%; stabile quello del metano all’1,8% e delle elettriche allo 0,1%, mentre scende lievemente quello del gpl al 6,3%.
Nella valutazione dei suddetti dati si precisa che per il 2018, a partire dalla presente rilevazione mensile, il Ministero dello Sviluppo Economico ha integrato la propria metodologia di rilevazione per tener conto della evoluzione del mercato, quale emerge da varie fonti amministrative, caratterizzato da un continuo ricambio dei nuovi operatori, ancora non ricompresi nel campione statistico.
Tale integrazione, che rappresenta un elemento di discontinuità rispetto agli anni precedenti, consentirà di avere, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, statistiche sempre più rispondenti alla dinamica del mercato e quindi più coerenti con gli altri indicatori macroeconomici e con l’andamento degli altri Paesi UE.
Fonte Unione Petrolifera