Gli obiettivi di sostenibilità tracciati dall’Onu per salvare il nostro pianeta dallo spreco di risorse naturali e umane
Al fine di salvare il nostro pianeta dallo spreco di risorse naturali e umane, le Nazioni Unite hanno stilato un rapporto suddiviso in 17 punti dove vengono descritti gli sviluppi del nostro pianeta nei prossimi decenni.
Il nome del rapporto è “The future of spaceship earth” e al suo interno l’ente di certificazione DNV GL ha predisposto un modello di riferimento attendibile sulla situazione del nostro pianeta negli anni a seguire. Gli esperti hanno stimato per il 2030 il raggiungimento totale dei 17 obiettivi, in assenza di interventi straordinari. L’analisi di DNV GL è stata condotta sulla maggior parte del pianeta, andando a considerare i Paesi OCSE, gli Stati Uniti, la Cina, i Paesi BRISE (Brasile, India, Sud Africa e le maggiori economie esistenti) e il resto del mondo.
Purtroppo però i dati ci dicono che per l’anno 2030 questi obiettivi non verranno raggiunti nella totalità di queste aree, ma solo i Paesi OCSE e gli Usa centreranno gran parte dei punti. Negli anni, infatti, rimarranno ancora aperti alcuni punti di discussione e l’unico Paese che sarà in grado di centrare gran parte dei propri obiettivi come i paesi OCSE sarà la Cina.
Tutto un altro discorso meritano i Paesi BRISE e del resto del mondo, che nonostante gli sforzi che protrarranno fino al 2030 per mettersi al pari dei paesi più sviluppati non riusciranno comunque a centrare la maggior parte degli obiettivi di sostenibilità. Questo vuol dire che l’accesso all’acqua, il diritto al cibo e l’educazione, saranno ancora prerogativa solo di una parte della popolazione mondiale. Anche per quello che riguarda energia rinnovabile, innovazione e città sostenibili vedranno sviluppi solo per i paesi occidentali e industrializzati.
Significativo in questo senso il commento di Luca Crisciotti, CEO di DNV GL-Business Assurance che afferma: «Senza interventi straordinari, non raggiungeremo gli obiettivi di sostenibilità. Il mondo farà progressi in materia di salute, benessere e istruzione ma i divari tra le diverse regioni rimarranno significativi. I problemi legati a diseguaglianze e cambiamenti climatici continueranno a porre le sfide maggiori: di questo passo, secondo le nostre previsioni nessuna delle regioni riuscirà veramente a risolverli».
Secondo lo studio, la situazione mondiale migliorerà solo nel 2050, quando oltre ad essere 8,5 miliardi di abitanti in nostro PIL raddoppierà. I consumi energetici si stabilizzeranno ma la temperatura terrestre aumenterà sensibilmente. E’ stimato che per il 2050 la temperatura sarà aumentata di circa 1,8° C fino ad aumentare di 2,5°C nei decenni successivi.