ICIM, nato nel 1988 come Istituto di Certificazione Italiano per la Meccanica, ha iniziato il suo rilancio
L’ente di certificazione ICIM ha oggi un nuovo assetto societario: nell’ultima assemblea ha infatti assorbito la sua controllante ASSOICIM. La compagine è dunque così formata: soci ANIMA (Federazione della Meccanica Varia di Confindustria) e A.S.A., Azienda Servizi ANIMA (60%), Ansaldo Energia (20%) e UNIONMECCANICA (10%), con la presenza anche di ACIMIT, ASSISTAL, UCIMU, CTI.
Sempre l’assemblea ha individuato quali saranno gli indirizzi del Nuovo Piano Industriale della società, su cui si baseranno le policy di sviluppo per i prossimi tre anni nei settori in cui ICIM operano, ovvero meccanica, energia, sicurezza, sostenibilità, certificazione delle figure professionali e formazione.
Le linee di indirizzo si pongono l’obiettivo di rilanciare l’ente di certificazione italiano, adeguandone le attività all’odierno andamento del mercato e dandogli obiettivi ambiziosi, secondo quanto disposto dai soci e con occhio di riguardo alle necessità delle nostre imprese. Sono state inoltre previste importanti sinergie e partnership, dando particolare rilievo al tema oggi molto dibattuto dell’Industria 4.0.
A tal proposito Alberto Caprari, Presidente di ANIMA, ha dichiarato: “Le industrie della meccanica italiane, e in particolare le imprese federate ANIMA/Confindustria, rappresentano l’eccellenza nella progettazione, produzione e distribuzione in numerosi comparti strategici per il nostro Paese, tanto da superare, nell’export, il volume aggregato di moda, food e design. Nella sfida della globalizzazione le imprese italiane non possono prescindere dall’operare secondo gli standard internazionali e locali, aumentando la propria competitività e apprezzamento nel mondo, tramite nuove competenze specifiche e rigorose certificazioni. ICIM vuole essere pertanto sempre di più il riferimento tecnico e di supporto specialistico a tutte le aziende, in primis quelle della meccanica, che intendono sfruttare la certificazione come strumento di sviluppo e differenziazione nei mercati e settori di riferimento”.