Secondo i ricercatori, il buco dell’ozono si chiuderà definitivamente entro il 2050. Gli ultimi risultati della ricerca dell’Università di Leeds e del MIT, che analizza il suo stato ormai da quindici anni, ha mostrato che il buco si è rimpicciolito di circa 4 milioni di chilometri quadrati
Buone notizie per il Pianeta Terra che, in un momento di crisi generalizzata, ha proprio bisogno di sentirsi un po’ più… al sicuro. La dimensione media del buco dell’ozono nel Polo Sud è diminuita significativamente a partire dall’anno 2000.
In pratica, si sta chiudendo.
A confermarlo sono stati gli scienziati dell’Università di Leeds e del Massachusetts Institute of Technology (MIT), secondo cui il buco si chiuderà definitivamente entro il 2050. Gli ultimi risultati dello studio, che dura ormai da quindici anni, ha mostrato infatti che il buco è diventato più piccolo di circa 4 milioni di chilometri quadrati, una superficie che è pari a 18 volte quella del Regno Unito.
L’ozono è un gas che circonda la Terra a un’altitudine di 10-50 chilometri e la scherma, di fatto proteggendola dai raggi ultravioletti del sole. Il buco fu scoperto negli anni ’50 e negli anni successivi gli studiosi attribuirono la causa della sua formazione all’elevata emissione in atmosfera di alcuni gas, tra cui giocavano un ruolo importante i clorofluorocarburi (Cfc), comunemente usati per usi domestici.
Da allora, infatti, molte sostanze nocive, come per esempio i Cfc utilizzati nei frigoriferi oppure nelle comuni bombolette spray, furono bandite. Queste politiche, insieme ai protocolli messi in atto negli anni successivi, stanno oggi dando i loro frutti.