I dati relativi al 2023 parlano chiaro: la chimica europea rimane in svantaggio competitivo rispetto a Stati Uniti, Cina e Medio Oriente a causa dei costi elevati di energia, regolamentazione, materie prime e lavoro.
Con oltre 1,2 milioni di lavoratori, 655 miliardi di euro di fatturato e 10,2 miliardi di euro di investimenti in R&I, l’industria chimica rappresenta il 12% dell’occupazione manifatturiera dell’UE27 ed è un settore economico che genera ricchezza e contribuisce in modo determinante a costruire un futuro sostenibile per l’Europa.
Con la sua pubblicazione, il rapporto 2024 Facts & Figures del Cefic (The European Chemical Industry Council) evidenzia che:
- L’Europa rimane in svantaggio competitivo rispetto a Stati Uniti, Cina e Medio Oriente a causa degli elevati costi energetici, normativi, del lavoro e delle materie prime. Un esempio significativo riguarda la produzione di etilene che in Europa è risultata 3,2 volte più costosa rispetto agli Stati Uniti nel 2023. Insieme alla limitata crescita della domanda globale e all’elevata spesa in conto capitale in altre regioni, il mercato chimico mondiale è sempre più competitivo e l’Europa ne paga il prezzo elevato
- L’utilizzo della capacità produttiva dell’UE27, che oscilla intorno al 75%, rimane ben al di sotto della media storica, l’Europa mantiene una bilancia commerciale positiva ma le esportazioni non crescono allo stesso ritmo del mercato globale e si osserva uno spostamento della produzione verso le regioni asiatiche, con la Cina che supera tutte le altre.
Il rapporto 2024 Facts & Figures del Cefic rafforza la necessità di intraprendere azioni coraggiose e urgenti per garantire il futuro industriale dell’Europa, non solo per attuare il Green Deal ma anche per prevenire un’ulteriore deindustrializzazione in Europa. Questi dati sono alla base dei messaggi della Dichiarazione di Anversa, lanciata nel febbraio 2024, che invita a ripristinare le motivazioni commerciali per gli investimenti in Europa al fine di attuare il Green Deal dell’UE e salvaguardare posti di lavoro di alta qualità per i lavoratori europei in Europa.
Nel 2023 il giro d’affari è sceso a 655 miliardi di euro, contro i 748 miliardi del 2022, rendendo l’industria chimica il quarto settore a livello manifatturiero e il principale per valore aggiunto. Gli investimenti in R&I (ricerca, sviluppo e innovazione) superano ogni anno i 10 miliardi di euro. La petrolchimica vale poco più di un quarto del giro d’affari complessivo e i polimeri il 18%; la sola Germania realizza un terzo del fatturato complessivo, seguita da Francia (14%) e Italia (10%).
Poiché i dati parlano più delle parole, vi invitiamo a consultare i grafici del rapporto 2024 Facts & Figures del Cefic, che forniscono una visione più dettagliata delle attuali tendenze di mercato e delle condizioni economiche dell’industria chimica dell’UE27, consumo di energia, spese per capitale e R&I e prestazioni ambientali.
Scarica il rapporto dal sito del Cefic
fonte: Cefic