Kemira Italy ha annunciato miglioramenti rilevanti in fatto di incremento della capacità produttiva del sito di San Giorgio di Nogaro, che è stato aggiornato con le ultime tecnologie, in vista di un’ulteriore espansione nel mercato EMEA
Lo stabilimento produce polimeri destinati a diversi settori, dall’Oil&Gas all’industria mineraria, fino al trattamento acque. All’inaugurazione hanno preso parte anche l’ambasciatore finlandese in Italia Janne Taalas e il Presidente e Amministratore Delegato di Kemira, Jari Rosendal.
Il Gruppo finlandese Kemira vanta circa 4.700 addetti e ha registrato nel 2015 un fatturato pari a 2,4 miliardi di fatturato. Il sito produttivo di San Giorgio di Nogaro – in provincia di Udine – è tra i più grandi in tutto il Vecchio Continente specializzati nella fornitura di polimeri a secco in emulsione. Kemira ha investito nel sito 30 milioni di euro per adeguarlo alle ultime tecnologie esistenti, incrementandone la capacità produttiva al fine di penetrare con maggior efficacia nei mercati europei, africani e mediorientali.
In occasione dell’inaugurazione, l’Amministratore Delegato di Kemira, Jari Rosendal, ha dichiarato: “Abbiamo rilevato il sito produttivo dalla ‘3F Chimica’ nell’ottobre del 2013, intuendo che c’era una forte opportunità strategica per quanto riguarda l’espansione della nostra attività nel settore dei polimeri, il trattamento della materia grezza, la logistica e il risparmio dei costi fissi. Dall’acquisizione abbiamo notevolmente investito a San Giorgio di Nogaro, più che raddoppiando la capacità produttiva dello stabilimento”.
Anche Enzo Omboni, direttore generale di Kemira Italy, ha commentato il rilancio del sito italiano: “In meno di tre anni, abbiamo quasi raddoppiato il numero di dipendenti, fino a 122, molti dei quali giovani provenienti dalle scuole delle territorio, e stiamo gestendo il sito al massimo della sua capacità produttiva effettiva. Tramite il nostro nuovo processo di produzione di bioacrilammide a efficienza energetica siamo oggi in grado di ridurre l’impatto ambientale e a migliorare ulteriormente i nostri già elevati standard di sicurezza, tanto che, negli ultimi due anni, non abbiamo registrato alcun infortunio nello stabilimento. In più, siamo autosufficienti in alcuni processi chiave del trattamento di materie prime”.