In India è stata avviata una centrale a carbone che è in grado di trasformare in bicarbonato di sodio la CO₂ prodotta.
I più moderni impianti hanno già un sistema di cattura della CO₂, che fa normalmente uso di ammine che immagazzinano il gas e ne prevengono l’emissione nell’atmosfera. Il nuovissimo impianto, che si trova nella città di Tuticorin, riesce a fare qualcosa di innovativo: convertire la CO₂ bicarbonato di sodio, che può essere poi utilizzato da altre industrie. Pare che l’impianto usi una diversa classe di solventi a maggiore efficienza e che possa catturare circa 66000 metri cubi di gas.
L’impianto è stato costruito senza sovvenzionamenti statali, poiché si regge sui i proventi della vendita del NaHCO₃: questa sostanza chimica è alla base di una gran varietà di utilizzi, tra cui la fabbricazione del vetro, dei dolcificanti, dei detergenti e di vari prodotti di carta.
Ramachandran Gopalan, consigliere delegato della società, ha affermato che prima non aveva mai pensato all’ambiente: “Sono un uomo d’affari, dunque avevo bisogno di un flusso affidabile di Co₂ e questo era il modo migliore per ottenerlo”. Gopalan ha aggiunto anche che che “l’impianto ora è a emissioni zero, sia per l’aria che per quanto riguarda l’acqua”.
Gli inventori di questo nuovo processo sono due giovani chimici dell’Indian Institute of Technology di Kharagpur. I due purtroppo non sono riusciti a trovare finanziamenti in India, così sono dovuti andare nel Regno Unito, dove sono stati benevolmente accolti e hanno accettato le borse di studio a loro offerte, oltre allo status speciale di imprenditore.
I giovani indiani sono riusciti ad aprire un’azienda con sede a Londra, il cui amministratore delegato è Aniruddha Sharma; quest’ultimo ha recentemente dichiarato: “Finora le idee per la cattura del carbonio hanno guardato più a progetti di grande prospettiva. I rischi sono alti e gli investimenti molto costosi. Noi vogliamo creare impianti di piccole dimensioni che riducano i rischi rendendo il tutto una normale opzione commerciale”.