Il farmaco si evolve: non è più solo un prodotto, ma parte integrante di un percorso terapeutico
L’industria farmaceutica del futuro sarà sempre più orientata verso la medicina personalizzata. Questo è quanto emerge dall’evento collaterale del G7 della salute, promosso da Farmindustria e dalle Federazioni europea e internazionale delle aziende e delle associazioni farmaceutiche (Efpia e Ifpma), tenutosi di recente a Milano. Alla realizzazione dell’incontro ha collaborato anche il Ministero della Salute.
Durante la manifestazione è emerso che l’utilizzo dei cosiddetti big data consente di analizzare oggi una gran quantità di informazioni: conseguentemente si può velocizzare e rendere più efficace la ricerca e il perfezionamento delle terapie.
A questo punto anche il farmaco stesso si evolve, poiché non è più solo un prodotto, ma diventa parte integrante di un percorso terapeutico, che include vari dispositivi, la diagnostica e i nuovi servizi digitali.
In Italia si prevede che nei prossimi tre anni la quota di imprese farmaceutiche che svolgerà Ricerca & Sviluppo in partnership con quelle Ict salirà fino all’84%: un drastico aumento se paragonato al 35% di cinque anni addietro.
Nel nostro Paese questo settore industriale da lavoro a 64.000 addetti altamente qualificati, di cui 6.200 dedicati alla R&S, vanta una produzione di circa 30 miliardi di euro ed è tra i più competitivi a livello europeo.
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ha commentato così lo slancio all’innovazione delle imprese di settore: “Negli ultimi 10 anni la mortalità è diminuita del 23% e abbiamo usufruito di farmaci scoperti 10-15 anni fa. Ora l’innovazione sta arrivando alla grande e le scoperte scientifiche ci hanno dato dei risultati importanti”.