La ripresa dei prezzi delle materie prime energetiche nel 2016 ha generato anche delle conseguenze all’interno del settore Oil&Gas: nel 2017 la somma degli investimenti aumenterà di circa il 3% rispetto all’anno precedente, mentre nel 2018 l’incremento sarà compreso fra il 7-14%. Seppur lievemente, si tornerà ad investire in aree che hanno subito dei drastici tagli nell’ultimo biennio
Tutto è iniziato nel 2015, quando le quotazioni del greggio sono passate da 102 a 25 dollari al barile: questa vertiginosa discesa del prezzo ha messo fuori mercato interi progetti di esplorazione e estrazione. Le maggiori compagnie petrolifere hanno preferito cancellare o dilazionare nel tempo investimenti importanti, per un ammontare complessivo di oltre 620 miliardi di dollari. La risultante di questo processo è stata una diminuzione del 15% degli investimenti nel settore dell’oil & gas nell’ultimo biennio.
Il comparto dell’upstream è stato sicuramente quello più colpito: gli investimenti si sono contratti del 39%, passando da 724 miliardi di dollari nel 2014 a 444 miliardi di dollari nel 2016. Le attività di esplorazione e sfruttamento dei nuovi giacimenti sono state danneggiate ancor più, tanto che da 95 miliardi di dollari di investimenti nel 2014 si è passati a 40 miliardi di dollari nel 2016, con una contrazione del 58%.
Fortunatmente nel 2017 gli investimenti complessivi nel settore dell’oil & gas aumenteranno di circa il 3% rispetto all’anno precedente, mentre nel 2018 l’incremento previsto sarà compreso tra il 7-14% (stima che oscilla a seconda della quotazione del greggio). Bisogna però sottolineare due questioni importanti: in primis il livello degli investimenti non raggiungerà di nuovo la soglia di quelli del 2014; la crescita degli investimenti riguarderà solo alcune aree del mondo, quindi non tutti i comparti della filiera oil & gas.
L’incremento dei nuovi progetti riguarderà soprattutto il Nord America, l’Asia e la Russia, inoltre nel 2017 e nell’anno successivo l’impiego di capitali su nuovi progetti si sposterà dall’upstream al downstream.
I capitali spesi nelle pipeline invece passeranno da 194 miliardi di dollari (nel periodo 2012-2016) a 203 miliardi di dollari nel periodo (2017-2021), consentendo la realizzazione di 276.000 km di nuove linee di oleodotti e gasdotti. Nord America e Asia saranno i protagonisti principali in questo campo, infatti deterranno insieme una quota complessiva del 53% degli investimenti.