Bader Al-Jarallah, membro del Comitato Scientifico di IVS 2017, ha rilasciato un’interessante intervista riguardante la manifestazione che si terrà a Bergamo il 24 e il 25 maggio e il settore delle valvole. Bader Al-Jarallah lavora come ingegnere presso Saudi Aramco, compagnia nazionale saudita di idrocarburi, è il Presidente del Comitato di standard di progettazione delle valvole, nonché membro di diversi Comitati tecnici.

 

Lo slogan scelto per IVS 2017 è: “Knowledge exchange and visions for the global future in the valve industry”. Quali sono le sue aspettative sulla conferenza e sulla manifestazione?
Come preannuncia la lista degli espositori, tutti i leader del settore delle valvole, degli attuatori e delle soluzioni flow control saranno presenti a IVS quest’anno. Mi aspetto che il numero dei visitatori aumenti, soprattutto dopo il grande successo della prima edizione.
Il tema della conferenza è stato accuratamente selezionato per soddisfare le aspettative dei partecipanti. Tutte le memorie ricevute sono state esaminate attentamente dal Comitato Scientifico di IVS, quindi mi aspetto una conferenza di alto livello tecnico.
In sintesi, credo che IVS sarà il luogo d’incontro ideale per i decision makers e gli ingegneri del mondo delle valvole e delle soluzioni flow control.

Che tipo di valvole e normative di settore o standard si aspetta che siano più richieste dal suo settore in futuro?
Credo che la richiesta di valvole aderenti agli standard internazionali sarà sempre alta. La sfida è produrre valvole che soddisfino il livello di qualità atteso mantenendo un prezzo competitivo per soddisfare le esigenze del mercato.In secondo luogo, mi aspetto che aumenterà anche la domanda di valvole Speciali per applicazioni nuove e sempre più tecniche. I produttori dovranno lavorare a stretto contatto con gli utilizzatori finali per sviluppare valvole su misura, in grado di soddisfare requisiti specifici. In questo caso i costi previsti per la progettazione, la certificazione e i test saranno di gran lunga superiori rispetto al costo di produzione.

Cosa ne pensa dell’importante questione del “local content” e quali sono le sue idee e suggerimenti per ridurre i costi finali di investimento?
Oggi sempre più paesi produttori di Oil&Gas stanno introducendo normative sul “local content” (Local Content Rules –LCR) con l’obiettivo di creare posti di lavoro sul territorio, migliorare l’economia locale e trasferire le tecnologie. In risposta a queste norme e per raggiungere i traguardi prefissati, gli operatori e appaltatori EPC stanno incoraggiando i produttori di valvole a promuovere l’approccio di “local content”. Credo che la partecipazione a iniziative di “local content” non sia più facoltativa per i produttori che sono determinati a mantenere la loro presenza in alcune aree del mondo. In linea di principio il “local content” si basa su valori condivisi ed è una situazione win-win, sebbene ci sono difficoltà e sfide connesse con l’attuale diffusione, quindi ogni progetto deve essere valutato come un business case autonomo, in cui vengono analizzati attentamente tutte le sfide e i rischi. Il risultato di questa attività è la base per delineare una strategia aziendale per lo sviluppo del “local content”.
Non credo comunque che la presenza del “local content” contribuirà a ridurre i costi finali di investimento nel breve termine, in quanto ci sono dei costi aggiuntivi associati all’avvio di nuovi progetti, come il trasferimento del know-how, la formazione locale del personale adeguato, la creazione della “supply chain”.
Ecco perché il successo di un programma dedicato al “local content” dipende dal livello di supporto fornito dal paese ospitante. In questo modo nel lungo termine, ci sarà un valore aggiunto in termini di riduzione dei costi finali di investimento.
Vale la pena ricordare che oggi, uno dei più promettenti mercati per la promozione del “local content” è l’Arabia Saudita. Incoraggio tutti i produttori a visitare il sito web di Saudi Aramco per accedere alle opportunità attuali e al programma IKTVA.