In quest’edizione si festeggiano i vent’anni della manifestazione di riferimento italiana per il recupero, la raccolta e il riciclo dei materiali: dall’8 all’11 novembre torna a RiminiFiera Ecomondo, che ospiterà anche quest’anno gli Stati Generali della Green Economy.
In occasione di Ecomondo, a Rimini si terrà la quinta edizione degli Stati Generali della Green Economy (8-9 novembre), un evento che vedrà la partecipazione di ben 80 relatori. Gli Stati Generali sono organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, di cui fanno parte 64 associazioni di aziende green, con la partnership del Ministero dell’Ambiente e di quello dello Sviluppo economico e il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
Quest’edizione ha come tema principale quello delle grandi potenzialità della green economy e della sua bassa percezione internazionale. La green economy rappresenta, infatti, un volano per la crescita dell’economia del nostro Paese e costituisce una vera e propria eccellenza italiana a livello europeo. La “Relazione sullo stato della green economy 2016”, realizzata dal Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, studiando otto parametri strategici (emissioni di gas serra, rinnovabili, efficienza energetica, riciclo dei rifiuti, eco-innovazione, agroalimentare di qualità ecologica, capitale naturale e mobilità sostenibile), con 16 indicatori chiave, ha confrontato i risultati italiani con quelli di Germania, UK, Francia e Spagna. È così emerso che la green economy italiana guida la classifica europea; un risultato che sorprende in modo positivo.
Secondo Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “le eccellenze italiane nel campo della green economy restano più forti delle difficoltà che pure non mancano: sostenere le eccellenze e recuperare le difficoltà è una via percorribile di rilancio economico che in Italia non ha uguali. Nulla ha potenzialità di sviluppo comparabili con quelle della green economy in Italia. Perché abbiamo invece una così scarsa reputazione green all’estero? Perché noi stessi comunichiamo poco e male, con scarsa convinzione, le tante cose buone che si fanno in Italia e comunichiamo invece con grande enfasi quelle negative che purtroppo non mancano e che dovremmo impegnarci di più a eliminare”.
Sul tema è intervenuto anche Gian Luca Galletti, attuale Ministro dell’Ambiente: “L’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e la spinta all’economia circolare in Italia e in Europa rendono l’ambiente ancor più trasversale e irrinunciabile nelle politiche di sviluppo. La strategia Industria 4.0 sarà il perno di una nuova politica ambientale, in cui saranno fortemente valorizzate le idee innovative nel settore del riciclo, l’ecodesign, i sistemi per il risparmio energetico, le tecnologie a servizio della tutela naturale. L’Italia ha grandi eccellenze, probabilmente tra le migliori in Europa e al mondo: nelle università, nei centri di ricerca, nelle imprese che da tempo hanno scelto la strada dell’ambiente. Sarà la nostra offerta green a ogni livello a determinare la crescita dell’Italia in senso sostenibile”.