La meccanica italiana non si è arresa alla crisi economica e, nonostante le difficoltà e il contesto internazionale, nel 2015 ha tenuto il ritmo, con una produzione pari a 44,2 miliardi di euro. Le rilevazioni dell’Ufficio Studi Anima, inoltre, prevedono anche per il 2016 un andamento positivo del comparto
La meccanica italiana non si è arresa alla crisi economica e nel 2015 ha fatto registrato una produzione pari a 44,2 miliardi di euro. Anche per quest’anno, poi, le stime sono positive e si prevede anche un piccolo aumento, raggiungendo i 44,6 miliardi di euro. I dati arrivano dall’Ufficio Studi Anima- Confindustria, secondo cui le esportazioni valgono 26 miliardi di euro (+2% rispetto al 2014). Per quest’anno si prevede un aumento dell’export del +1,6% (26,3 miliardi di euro in valore assoluto).
Nel dettaglio, l’export verso i 28 Paesi dell’Unione Europea rappresenta il 40% del totale e ha conosciuto un incremento del +5% nel 2015. Il secondo mercato di destinazione per la nostra meccanica (dopo gli Stati Uniti) è rappresentato dalla Germania che, dal 2011 al 2014, ha registrato un leggero calo, recuperato di slancio nel 2015 con un + 9%, mentre al terzo posto c’è la Francia, verso la quale, negli ultimi cinque anni, si è progressivamente ridotto il valore complessivo del nostro export passando da 2,3 miliardi di euro a poco più di 2,1 miliardi di euro. Infine, il Regno Unito – oggi al centro del dibattito europeo dopo l’esito del referendum popolare sulla Brexit – è il quarto Paese di destinazione dell’export della meccanica italiana, con scambi che hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro.
Fuori dal Vecchio Continente, ci sono poi altri mercati fondamentali per le soluzioni proposte dalla nostra industria meccanica, come quello asiatico, che ha assorbito il 24% dei nostri prodotti, con un aumento della domanda del +10% rispetto al 2014. L’America settentrionale ha assorbito circa il 10% dell’offerta per un +14% sull’anno precedente, una performance difficilmente ripetibile nei prossimi anni.
“Da molti anni, ormai, una larga parte della nostra produzione è destinata con successo all’estero. La sorpresa piacevole oggi è la crescita del mercato italiano registrata nel 2015“, ha commentato Alberto Caprari, Presidente Anima. L’industria italiana, dunque, in particolare quella meccanica, si conferma lo specchio dei cambiamenti geopolitici mondiali.