In Italia storicamente, in tutti gli impianti chimici e petrolchimici, abbiamo una grandissima tradizione nella produzione di resine attraverso le reazioni di polimerizzazione più diverse e specifiche possibili: le ricette produttive vengono, quindi, letteralmente tramandate, ma contemporaneamente aggiornate a valle di richieste specifiche come tolleranze più strette o per utilizzare raw materials da fornitori alternativi.
Pertanto a fronte di produzioni standard di centinaia di tonnellate dello stesso polimero si affiancano anche produzioni a batch più di nicchia per quantità e valore aggiunto che a maggior ragione necessiterebbero di un controllo di processo in continuo.
Ma con quali parametri? Sicuramente almeno con la Viscosità: infatti non a caso in passato l’Operatore sentendo lo sforzo del motore del mixer determinava il momento giusto per completare il batch cosi come oggigiorno il Responsabile Laboratorio è costretto a campionare manualmente giorno e notte, sabato e domenica, per misurare questo parametro off-line.
Hydramotion UK, leader mondiale per la misura della viscosità in linea, ha brevettato il principio di misura a risonanza elettronica che ha permesso di sviluppare la famiglia XL-7 di Viscosimetri di Processo: grazie ai modelli per altissima temperatura, fino a 400°C operativi, senza utilizzo di utilities di sorta per il raffreddamento e alle versioni Atex / IECEx tutte a sicurezza intrinseca e quindi liberamente installabili da zona 2 fino a zona 0, ogni Responsabile di Qualità o di Produzione trova un alleato instancabile 24/7/365.
Ogni singolo viscosimetro viene progettato in base alla tipologia di resina, al volume del reattore, alla densità del processo nonché alla velocità periferica indotta dal mixer: grazie all’ampia scelta di materiali a contatto come SS, Hastelloy o SAF-2507 SuperDuplex qualsiasi fluido non è mai troppo aggressivo o corrosivo per questo analizzatore da processo. L’assenza di qualsiasi parte in movimento, la flangiatura e lunghezza anche custom, la robustezza intuibile anche in fotografia fanno di XL-7 la prima scelta per ogni impianto petrolchimico: diverse ricette, batches prolungati, additivi diversi o raw materials da origini molteplici sono sempre tracciati grazie alle molteplici uscite analogiche e digitali oltre che dall’ampio display grafico delle elettroniche VP550 che, accettando anche segnali supplementari in ingresso come densità e pressione, sono in grado di eseguire autonomamente in campo compensazione dinamiche.
Discorso a parte per il segnale di Temperatura che dimostra la superiorità tecnica della famiglia XL-7 di Hydramotion: non solo può provenire da RTD o da un trasmettitore via 4-20 mA ma è anche disponibile a scelta, completamente integrato nell’unica sonda che protrude nel processo annullando qualsiasi noioso fenomeno di bridging tra la sonda e il sensore di temperatura esterno. Inutile rimarcare che la misura della temperatura esattamente dove abbiamo la misura della viscosità è fondamentale per una reale compensazione dinamica. Installare questi viscosimetri di processo in produzione, quindi, significa compiere un salto qualitativo definitivo: principalmente per un controllo di processo completo e per evitare centinaia di campionamenti ed analisi manuali con relativi costi annuali ma anche secondariamente per evitare upset randomici con la creazione di enormi aggregati di resine, conseguenza di una polimerizzazione errata.