Le soluzioni di BEA Technologies a supporto dello sviluppo sostenibile

2 Novembre 2020
Bea

BEA Technologies è impegnata a studiare soluzioni innovative di filtrazione da applicare alle nuove tecnologie di riciclaggio e di recupero delle plastiche

 

L’emergenza ambientale richiede di elaborare nuovi schemi di sviluppo più sostenibili (in linea con gli obbiettivi dell’Agenda ONU 2030) e di essere consapevoli del cambiamento per dare risposte alle richieste di una società sempre più attenta. Ci sono fattori in evoluzione che oggi stanno cambiando i mercati e il modo di fare i prodotti, influenzando specialmente le giovani generazioni che vogliono essere parte di questo nuovo corso.

 

Le aziende, grandi e piccole, devono dare una risposta  a tali richieste per rimanere presenti in un mercato a tutti i livelli in termini di sostenibilità sia ambientale che sociale. Qui risiede il bisogno di ripensare i processi di produzione sia in una prospettiva a breve che di lungo periodo  per soddisfare le nuove esigenze ambientali, ma anche per partecipare ad un nuovo modello economico in cui la sostenibilità  ambientale e sociale sarà sempre di più un aspetto imprescindibile per lo sviluppo delle aziende e la continuità dell’impresa.

BEA Technologies S.p.A è impegnata nello studio di soluzioni di filtrazione da applicare ai nuovi processi che sono allo studio per il recupero ed il riciclaggio dei vari tipi di plastica. Questi studi hanno avuto recentemente un’accelerazione  a causa dell’esigenza di ridurre la dispersione della plastica nell’ambiente e nei mari e consentire almeno un parziale recupero e riciclaggio di tonnellate di plastica che spesso finiscono negli “inceneritori” oppure nelle discariche, che però recentemente risultano sempre meno ricettive.

In questo scenario si è aggiunto il recente concetto di “Circolarità dell’economia” che dovrebbe puntare a un maggior recupero e riciclaggio di molte materie prime da articoli e manufatti che sono stati usati e non sono più funzionali. La circolarità può dare risultati molto interessanti soprattutto se applicata, attraverso un corretto utilizzo di tecniche di raccolta differenziata e selezione, al recupero e riciclaggio di specifici classi e tipi di polimeri come potrebbe essere il PET, usato per lo stampaggio delle bottiglie di plastica, o le fibre sintetiche utilizzate nelle fodere dei capi di abbigliamento, oppure il polistirolo usato nelle vaschette dei prodotti alimentari o anche il polietilene degli imballaggi alimentari.

Recentemente alcuni scienziati impiegati presso le università inglesi hanno scoperto una nuova tecnica per il riciclaggio chimico della plastica riportandola quasi allo stato iniziale. Questo metodo è in sperimentazione per migliorare la qualità della plastica riciclata al fine di renderla ancora adatta allo stampaggio o alla formatura di nuovi prodotti e nuovi imballaggi chimicamente inerti e puliti.

BEA Technologies è coinvolta nelle fasi inziali di questo processo dal momento in cui è necessario separare dalla platica frammentata una quantità di materiali estranei che potrebbero inquinare il prodotto finale da riutilizzare. Dato che le quantità di questi residui inquinanti può essere consistente, è necessario adottare dei sistemi di filtrazione in grado di pulirsi e rigenerarsi facilmente dopo aver separato e accumulato tutti i residui che devono essere separati dalla plastica destinata a ridiventare “quasi vergine”. 

Il sistema di filtrazione proposto, che è completamente chiuso per evitare il rilascio di eventuali vapori e odori nell’ambiente di lavoro, si basa su più contenitori filtranti collegati in parallelo e con alta capacità di accumulo, in modo da poter iniziare il ciclo di scarico e pulizia di un filtro mantenendo gli altri in linea senza interrompere la filtrazione. I residui separati dalla plastica, che rappresentano soltanto una frazione minore della plastica che viene riciclata, vengono scaricati in un sistema di convogliamento che li può scaricare in un compattatore o in un sistema alternativo di stoccaggio. Aspettiamo di vedere questa tecnologia passare dalla fase sperimentale all’applicazione su scala industriale per dare maggiore impulso al riciclaggio.

        

 

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