In Marocco sarà costruito un parco eolico da 200 MW e con 60 turbine. Gli impianti si occuperanno 2.577 ettari di terreno del Jebel el Lahdid, una montagna che si trova lungo la costa atlantica a 400 chilometri a sud-ovest dalla capitale Rabat.
A occuparsi della gestione del progetto ci penseranno l’Agenzia Marocchina dell’Energia Solare e dall’Ufficio Nazionale per l’Elettricità e l’Approvvigionamento Idrico . L’energia eolica generata sarà pari a quella che si potrebbe ricavare da 158.103 tonnellate di petrolio, si potranno dunque ridurre le emissioni di CO₂ di 475.200 tonnellate l’anno.
Il finanziamento del progetto sarà assicurato dalla Banca Europea per gli Investimenti per un importo di 200 milioni di dollari, ma l’idea ha attirato anche altri investitori importantissimi tra cui figurano la Banca di Sviluppo Tedesca (130 milioni di euro), la Banca Africana di Sviluppo (40 milioni di euro) e dell’Unione Europea (15 milioni di euro).
Entro l’anno 2020 il Marocco si impegnerà ad innalzare fino al 42% la produzione di energia rinnovabile. L’energia pulita attualmente riesce a coprire solo il 32% del fabbisogno energetico del Marocco, ma il nuovo governo ha in mente un piano molto ambizioso: portare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale fino al 52% entro il 2030.
Il paese africano non è nuovo a questo genere di strutture: sul territorio è già presente il mega parco fotovoltaico Noor (che vuol dire “luce” in arabo), vasto quanto 4.200 campi di calcio, che fornisce energia rinnovabile a circa 1.300.000 persone.
L’attenzione per l’energia pulita e l’ambiente dunque fa parte della storia recente del Marocco, che ha anche ospitato lo scorso novembre a Marrakesh la conferenza Cop22 sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fornendo allo stato del Maghreb un’opportunità per presentarsi al mondo come paese avanzato nello sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili.