Una membrana realizzata con un materiale più sottile dei capelli umani, frutto di una spin-off del Massachusetts Institute of Technology, pensata per ridurre le emissioni di carbonio da processi industriali, come la produzione di gas naturale.
Se le nazioni intendono raggiungere gli obiettivi a lungo termine fissati al vertice COP26 sul clima, la riduzione delle emissioni in atmosfera è fondamentale. La membrana supersottile della startup Osmoses mira a ridurre l’inquinamento e migliorare l’economia della cattura della CO2, utilizzando fino al 60% in meno di energia rispetto a un processo convenzionale di separazione.
Per filtrare il metano da altri gas le aziende utilizzano oggi la tecnica della separazione, un processo per sua natura ad alta intensità energetica. Eliminare le sostanze chimiche indesiderate richiede spesso l’utilizzo di combustibili fossili, con un impatto stimato che può rappresentare fino al 15% della domanda mondiale di energia, secondo uno studio del 2016.
Per rimuovere le molecole indesiderate la spin-off del Massachusetts Institute of Technology Osmoses ha creato un materiale per membrane più sottili di 1 milionesimo di metro, composte da carbonio e idrogeno. I filtri molecolari ottenuti con questo tipo di membrane sono progettati per avere una selettività dimensionale eccezionale, in grado di distinguere molecole di gas 100.000 volte più piccole dello spessore dei capelli umani.
Le possibili applicazioni comprendono la separazione dell’idrogeno via membrane ad osmosi, la cattura del carbonio con l’impiego di filtri molecolari che possono dimezzarne i costi, la purificazione del gas naturale con una potenziale riduzione della perdita di prodotto dell’85%.
“Prevediamo di applicare la nostra tecnologia per aumentare la sostenibilità delle infrastrutture esistenti”, ha affermato Francesco Maria Benedetti, amministratore delegato della startup e post-dottorato al MIT. Lui e il co-fondatore Holden Lai, che è anche Chief Technology Officer, hanno avviato l’azienda come una collaborazione tra il MIT e il laboratorio della Stanford University, dove Lai era un borsista post-dottorato.
La società ha raccolto altri 3 milioni di dollari in un round di finanziamento preliminare guidato da Engine, società di venture capital fondata dal MIT. Il finanziamento aiuterà Osmoses a costruire un prototipo che può funzionare nel mondo reale, con l’obiettivo di installare la membrana entro la fine del 2023 e successivamente raccogliere più fondi per commercializzare il prodotto.
La prima applicazione potrebbe essere finalizzata alla cattura delle emissioni di CO2 dell’industria. La membrana di Osmoses potrebbe aiutare a ridurre drasticamente il costo della purificazione dell’ossigeno. L’utilizzo di tale ossigeno aumenterebbe l’efficienza della combustione fossile nella produzione di energia, nella produzione dell’acciaio o nella produzione del vetro. Ciò rende anche più facile, e potenzialmente più economico, catturare e immagazzinare tali emissioni.