Mitsubishi Chemical ha rilevato il 44% di CPC, società attiva nella produzione di componenti in fibra di carbonio
Mitsubishi Chemical, colosso giapponese del settore chimico, ha acquisito il 44% della società modenese CPC, specializzata nella produzione di componenti in materiale composito rinforzato con fibre di carbonio.
L’operazione è stata completata dall’azienda consociata Mitsubishi Chemical Carbon Fiber and Composites, che ha sede in Germania. L’acquisizione della società italiana fa parte di una strategia per consolidare le attività nel segmento del fibre di carbonio sul mercato europeo e statunitense.
Il gruppo nipponico ha intenzione di ampliare le attività nei preimpregnati con fibre di carbonio (SMC e PMC), dei semilavorati destinati alla realizzazione di componenti che sono caratterizzati da peso ridotto e un’altissima resistenza meccanica. Mitsubishi Chemical mira ad ottenere un incremento importante nelle vendite di questo settore entro il 2020: si tratta di un aumento di ben 100 miliardi di yen, circa 758 milioni di euro.
CPC è un’azienda italiana fondata nel 1959, come come piccola realtà artigiana in cui venivano creati modelli per fonderia. Negli anni la società modenese è cresciuta, generando diverse aziende: CPC Engineering, CPC Protoservice e CPC Compositi.
Attualmente la società di Modena è in crescita e può vantare 200 addetti, oltre 20.000 mq di stabilimento coperto e una capacità produttiva di 150.000 pezzi finiti all’anno.