Grazie all’Internet Of Things, gli stessi dati forniti da un elevato numero di sensori, distribuiti su grandi distanze, possono essere elaborati centralmente. Pepperl+Fuchs propone dei nuovi sensori industriali su cloud, utilizzati all’interno di un progetto in ambito industriale che ha coinvolto anche i partner TE Connectivity e Software AG
L’Internet Of Things sta cambiando la prospettiva delle aziende e mutando gli scenari industriali e in questo momento di evoluzione, anche i sensori assumono un ruolo differente.
Finora, infatti, hanno fornito informazioni in qualsiasi luogo e momento, ma adesso, grazie all’Internet Of Things, i dati forniti da molti sensori, che si trovano anche a distanze rilevanti uno dall’altro, possono essere elaborati centralmente.
Questo grazie al networking fra sensori: Pepperl+Fuchs ha realizzato proprio una piattaforma di questo tipo, che sfrutta la connessione dei sensori su varie piattaforme cloud per registrare i livelli di riempimento dei serbatoi di varie macchine in uso in diversi siti produttivi. In questo modo si gestiscono i dati a livello centrale ed effettivamente il processo di rabbocco è migliorato notevolmente.
Proprio l’ottimizzazione dell’efficienza degli impianti è al centro di un progetto che vede la partecipazione, oltre che di Pepperl+Fuchs, anche dei suoi partner TE Connectivity e Software AG.
Per il progetto è stata sviluppata un’applicazione che impiega un hardware che consente l’ammodernamento dell’impianto, basandosi sul livello del sensore dell’interfaccia SmartBridge di Pepperl+Fuchs e sul livello di controllo e fieldbus del dispositivo di accensione di TE Connectivity.
I principali benefici dell’applicazione sono tre: l’ottimizzazione del processo, il monitoraggio corretto dell’impianto e la tempestività dell’assistenza, possibile grazie all’invio di informazioni dai sensori fotoelettrici, mediante l’interfaccia SmartBridge a una piattaforma di servizio, che a sua volta può attivare l’assistenza in situ.