Primo impianto al mondo per la produzione di biobutandiolo

4 Ottobre 2016
Primo impianto al mondo per la produzione di biobutandiolo

Inaugurato l’impianto Mater-Biotech di Novamont a Bottrighe, nei pressi di Rovigo. Lo stabilimento sarà specializzato nella produzione su scala industriale di butandiolo a partire da zuccheri trattati con alcuni batteri

 

Il butandiolo è un intermedio chimico derivato dal butano utilizzato sia in qualità di solvente che sia per produrre plastiche, fibre elastiche e poliuretani. Si stima che l’attuale mercato del butandiolo ammonti a 3,5 miliardi di euro (e 1,5 milioni di tonnellate prodotte); una cifra destinata a salire, al punto che nel 2020 raggiungerà i 6, 5 miliardi di euro.
Novamont, utilizzando una tecnologia brevettata dalla società americana Genomatica, ha realizzato una piattaforma biotecnologica capace, a partire dagli zuccheri e mediante l’uso di batteri di tipo escherichia-coli (e.coli) ingegnerizzati, di trasformarlo in biobutandiolo.

L’azienda novarese ha infatti investito più di 100 milioni di euro per l’apertura dello stabilimento Mater-Biotech di Bottrighe (in provincia di Rovigo), ufficialmente il primo impianto industriale al mondo dedicato alla produzione di biobutandiolo (BDO). Si prevede che l’impianto arriverà a produrre 30mila tonnellate all’anno di BDO a basso impatto. Gli investimenti sono serviti a riconvertire un impianto abbandonato, grazie anche alla collaborazione di Genomatica. Il nuovo impianto va nella direzione di sviluppo proposta da Novamont, che ha al centro il concetto di bioraffineria integrata e lancio di soluzioni bio-based. Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, ha dichiarato a proposito: “Mater-Biotech è un tassello di un sistema di impianti primi al mondo e interconnessi al quale dobbiamo guardare come un formidabile acceleratore, come un punto di moltiplicazione di opportunità della filiera delle bioplastiche e dei chemical, per chi produce materie prime, per chi fa prodotti finiti, per nuove idee imprenditoriali, per la creazione di posti di lavoro, per chi si preoccupa di progettare un futuro di maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.

Attualmente Novamont ha riconvertito già sei siti industriali dismessi e ha realizzato quattro tecnologie prime al mondo da adottare in bioraffinerie integrate nel territorio. Su questo punto Bastioli ha sggiunto: “Mater-Biotech, insieme ai centri di ricerca Novamont di Piana di Monte Verna e di Novara, costituisce una formidabile piattaforma per le biotecnologie industriali, dalla ricerca di base agli impianti flagship, un’occasione per creare un vantaggio competitivo in collaborazione con altre realtà del settore accademico e industriale”.

 

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