I dati diffusi dallo studio annuale “Il consumo di PVC in Italia – 2015” presentati dal PVC Forum confermano che l’anno scorso i consumi di questo polimero non sono aumentati, ma si sono attestati intorno alle 650.000 tonnellate all’anno, una cifra ancora lontana dai livelli registrati prima della crisi
650.000 tonnellate di PVC complessivamente trasformate in Italia nel 2015, un volume del tutto analogo a quello dell’anno precedente. Questo il dato principale che emerge dalla ricerca “Il consumo di PVC in Italia – 2015”, commissionata da PVC Forum alla società di consulenza Plastic Consult.
Secondo lo studio, nel nostro Paese, nel 2015 c’è stata una stabilizzazione del mercato, dopo i buoni risultati registrati nel 2014, che avevano visto una ripresa dei consumi pari al +1,5%. Nel nostro Paese il totale dei consumi si divide tra PVC rigido (330.000 tonnellate, in diminuzione rispetto all’anno precedente) e PVC plastificato (320.000 tonnellate, in crescita). Per quanto riguarda i trend tecnologici del settore, lo studio mostra un considerevole aumento della calandratura di PVC rigido (+6,25%) e dell’estrusione di PVC flessibile per film/foglia/lastra (+18,6%).
L’edilizia è ancora il principale settore applicativo del PVC in Italia e rappresenta una fetta di mercato del 30,3%, pari a 197.000 tonnellate trasformate. All’interno di questo macrosettore, vi sono delle nicchie di mercato come quella delle tubazioni, che assorbono la maggior parte dei volumi, 94.000 tonnellate, pari a circa il 48% del business globale comprensivo dei materiali alternativi.
I dati sui serramenti, che si riferiscono esclusivamente alla trasformazione nel nostro Paese, sono in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. Tuttavia le unità serramento in PVC immesse sul mercato nel 2015 sono ancora numericamente importanti, pari 2.000.000 (compresa l’importazione) e continua ad aumentare l’incidenza del PVC nel confronto con i materiali alternativi. Il secondo settore applicativo per volumi trasformati è rappresentato dall’imballaggio, con 93.500 tonnellate. La sua quota di mercato rispetto al totale è aumentata dal 13,7% al 14,4%.