Una piattaforma innovativa utilizza la carbonatazione minerale per trasformare CO2 in prodotti industriali, realizzando un’economia circolare che eviterebbe 1 miliardo di tonnellate di diossido di carbonio per anno
Ridurre le nostre emissioni per raggiungere lo zero netto entro il 2050 è un obiettivo di governi ed organizzazioni di tutto il mondo per abbattere l’eccessiva quantità di CO2 prodotta a partire dalla rivoluzione industriale. D’altro canto dovremo eliminare la CO2 immessa nell’atmosfera e capire cosa farne. Un’azienda australiana lavora da 15 anni alla costruzione di impianti di carbonio che consentono di ridurre, evitare e rimuovere le emissioni di CO2.
In dettaglio, la Mineral Carbonation International ha progettato e costruito tre sistemi di reattori a carbonio che trasformano CO2 in materiali da costruzione e altri preziosi prodotti industriali. Il sistema realizza effettivamente un prodotto a emissioni negative, poiché il processo utilizza più diossido di carbonio di quello utilizzato per produrlo. Il fiore all’occhiello di MCi è il suo primo impianto pilota di riferimento globale a Newcastle, in Australia, che trasforma i materiali di scarto e le emissioni create dai processi industriali, con l’obiettivo di bloccare 1 miliardo di tonnellate di CO2 per anno entro il 2040.
Cos’è la carbonatazione minerale
MCi ha pensato di sfruttare un naturale processo della Terra di immagazzinamento di CO2, la carbonatazione minerale o alterazione causata dagli agenti atmosferici. L’anidride carbonica disciolta reagisce con i minerali nella roccia per produrre carbonato, una sostanza stabile nel tempo. Le bianche scogliere di Dover in Inghilterra sono un esempio del processo di alterazione naturale della Terra: nel corso di milioni di anni il diossido di carbonio è stato assorbito in quelle scogliere ed è per questo che sono bianche. MCi ha traslato questo processo in un ambiente industriale, riducendolo ad una questione di ore.
Da rifiuti a risorse
La tecnologia MCi è come una scatola nera alimentabile con rifiuti industriali come scorie di acciaio o ceneri pesanti di inceneritori, minerali locali estratti e gas di combustione. Non è quindi necessaria CO2 pura, ma qualsiasi tipo di gas che esce direttamente da un tubo di scarico. Successivamente alla reazione di carbonatazione e all’aggiunta di altri materiali, come la roccia detta serpentinite, dallo stabilimento pilota di Newcastle escono ogni giorno prodotti a base di carbonato, quali mattoni e materiali per costruzione. È un’intera economia circolare in cui i rifiuti diventano nuovi prodotti.
Trattare la CO2 come una risorsa e realizzare la cattura e l’uso del carbonio porterà a un cambiamento più rapido in particolare nei settori ‘hard to abate’. MCi aiuterà in particolare il settore siderurgico, del cemento e chimico e collaborerà alla cattura diretta dell’aria, per estrarre CO2 dall’atmosfera e rinchiuderla in materiali sicuri e inerti, adatti all’edilizia.
Si stima che il valore del mercato per la cattura e l’utilizzo del carbonio ammonti a quasi 6 trilioni di dollari all’anno e crescerà in futuro. Creare modelli di business a partire dal cambiamento climatico può portare ad un impatto sulle emissioni più velocemente rispetto alle iniziative di riduzione delle stesse ottenibili attraverso nuovi comportamenti nei mercati.