L’uso del vuoto nella fabbricazione di vetro cavo riduce i consumi energetici, aumenta la produttività e migliora il processo nella fase di formatura
Circa il 50% del costo del vetro è legato alla spesa dell’energia necessaria a produrlo: a parità di effetti sulla formatura di “vetro cavo”, il vuoto richiede il 25% di energia in meno rispetto a quella che sarebbe necessaria utilizzando solo aria compressa, generando risparmi economici nel processo produttivo.
Per vetro cavo si intendono oggetti quali bicchieri, bottiglie, vasetti e vasellame in genere. Questa tipologia di vetro viene ottenuta tramite un processo di riscaldamento che rende la massa di vetro viscosa e malleabile. Grazie a questo processo, è possibile dare alla massa in lavorazione la forma desiderata tramite insufflaggio, vuoto pneumatico o stampi. I famosi produttori artigianali di vetro cavo, per esempio, utilizzano la tecnica dell’insufflagggio, nella quale l’artigiano dà forma al vetro tramite il suo soffio, è una lavorazione complessa ma dà vita ad oggetti di estrema bellezza.
I contenitori in vetro cavo prodotti industrialmente si ottengono da un procedimento di soffiatura e vuoto del materiale fuso in stampi. Il liquido fuso (vetro fuso) in uscita dal forno, raggiunta l’opportuna viscosità, viene “tagliato” in gocce di dimensione e peso proporzionale all’oggetto che si vuole realizzare. La goccia di vetro incandescente giunge, per caduta verticale guidata, allo stampo della macchina formatrice. Il vuoto creato all’interno dello stampo viene utilizzato in aggiunta al metodo tradizionale di soffiatura della goccia nello stampo con aria compressa priva di olio. Il principio è quello di “tirare” la goccia con il vuoto e di “spingerla” con la compressione. L’uso del vuoto offre molti vantaggi ai fabbricanti di vetro cavo: aumenta la produttività grazie a velocità di formatura più elevate, con percentuali di scarto inferiori ed una maggiore produzione di bottiglie al giorno. Inoltre, migliora il processo, grazie ad una maggiore precisione nella fase di formatura ed una migliore incisione in 3D.
Le pompe per vuoto a vite lubrificate GHS VSD+ di Atlas Copco garantiscono i seguenti vantaggi: risparmio energetico fino al 50% se comparato alle altre tecnologie tuttora utilizzate (pompe ad anallo liquido e pompe a palette lubrificate), pulizia dell’area di lavoro, ridotta manutenzione ed efficienza produttiva. Sono pompe per vuoto monostadio a vite lubrificata raffreddate ad aria e caratterizzate da una vite ottimizzata per il vuoto, con portate da 350 m3/h fino a 5.400 m3/h e prestazioni garantite fino a 0,3 mbar (a). Sono complete di PLC di controllo, di un inverter prodotto appositamente, e di tutti gli ausili necessari per un funzionamento sicuro e non presenziato.
L’azionamento a velocità variabile (VSD+) aiuta ad ottenere un risparmio energetico significativo. Il controllo dei valori di riferimento consente di ottimizzare l’energia utilizzata al fine di mantenere costante il livello di vuoto di processo, ottimizzando l’efficienza e le prestazioni dell’impianto. Grazie a un livello di rumore medio di soli 73 dB e con livelli di vibrazione pressoché assenti è possibile l’installazione anche vicino al punto di utilizzo senza richiedere ancoraggi speciali. Il lay-out compatto consente di ridurre i costi di installazione. La pompa può essere lasciata a scarico libero poiché dispone di un efficiente sistema di abbattimento e recupero dell’olio di tenuta.
“Offrendo i massimi rendimenti per ogni kW assorbito, la pompa GHS VSD+ supera di gran lunga le prestazioni fornite da tutte le altre tecnologie per vuoto nella rispettiva gamma di pressioni. Una valvola di controllo in aspirazione modula la portata della pompa in base alla domanda riducendo ulteriormente il consumo di energia. Per questi motivi molti produttori di vetro si affidano ad Atlas Copco per la fornitura di pompe per vuoto, ottenendo maggiore efficienza e risparmio energetico”, afferma Giorgio Guerri – Sales Manager Vacuum Solutions Atlas Copco Italia.
Fonte: Updating (Ufficio Stampa Atlas Copco)