Sostenibilità ed ecodesign spingono la tecnologia RFID per il tracciamento delle merci in tutta la supply chain

15 Aprile 2024
Passaporto

SATO Italia è pronta a cogliere le opportunità che nascono dall’introduzione del Passaporto Digitale del Prodotto (DPP).

 

Il Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili prosegue il percorso di approvazione con l’obiettivo di sviluppare l’economia circolare promuovendo la durabilità, il riutilizzo, l’aggiornabilità e la riparabilità dei beni di consumo. In questo contesto assumono un ruolo fondamentale il Passaporto Digitale (DPP), che deve contenere tutte le informazioni relative ai prodotti e l’identificazione RFID, in quanto tecnologia atta alla condivisione dei dati lungo tutta la filiera.

Fra i principali sviluppatori e fornitori di tecnologie RFID spicca il nome di SATO; la filiale italiana della multinazionale giapponese è pronta ad affiancare le aziende che intendono sviluppare sistemi di identificazione e tracciamento delle merci per gestire le informazioni lungo tutta la catena del valore.

Il Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili è stato introdotto nel 2009 con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica dei prodotti elettronici ed elettrici. La nuova bozza del regolamento, con obiettivo di approvazione finale nel 2024, estende la gamma dei beni di consumo coperti e introduce il DPP (Passaporto Digitale di Prodotto) il cui scopo è raccogliere dati sui prodotti e sulla catena di fornitura e rendere disponibili queste informazioni affinché tutti gli stakeholder, compresi i consumatori finali, possano comprendere meglio i prodotti che utilizzano e il loro impatto ambientale. Il nuovo regolamento e il DPP si applicheranno a varie categorie di prodotto con priorità a quelli ad alto impatto ambientale, fra cui abbigliamento, mobili, pneumatici, vernici, lubrificanti e prodotti chimici, oltre a prodotti elettronici.

Ai fini dell’adozione della normativa è necessario memorizzare e gestire dati lungo tutta la catena di fornitura: la tecnologia in radiofrequenza assume quindi un ruolo fondamentale. Ogni tag RFID, infatti, può contenere un numero molto elevato di informazioni: oltre al codice seriale identificativo unico che costituisce un sistema di identificazione certo e non contraffabile, è disponibile una memoria che si arricchisce automaticamente con tutte le informazioni legate al processo produttivo. Per questo motivo si dice che in ogni punto di lettura il TAG aumenta di valore, in quanto cresce il numero di informazioni memorizzate che possono essere utilizzate per il tracciamento delle merci.

La normativa e l’introduzione del passaporto digitale di prodotto non sono i soli elementi a spingere verso la tecnologia RFID. Note case di moda già oggi usano questa tecnologia per ottimizzare la gestione delle merci e soddisfare il sempre maggior desiderio da parte dei consumatori di conoscere i materiali utilizzati nella realizzazione di beni di consumo e le procedure di smaltimento corrette da utilizzare. Una recente ricerca del Gartner Group, inoltre, afferma chela tecnologia RFID continua a trovare terreno fertile grazie a numerosi vantaggi in termini di efficienza, tra cui un’accuratezza dell’inventario superiore al 98%. “Un progetto RFID richiede, oltre a consumabili (etichette, tag, cartellini) e stampanti specifiche, anche lo sviluppo di soluzioni software dedicate. Per questo motivo stiamo lavorando con partner dei settori della moda, della logistica e del medicale che conoscono bene le esigenze degli utenti da un punto di vista applicativo. Il principale valore aggiunto di SATO è il fatto di progettare e produrre internamente stampanti, antenne e TAG, con tutti i vantaggi di avere un unico fornitore” afferma Felice Colacicco, Business Development Manager per i materiali di consumo di Sato Italia.

SATO nota per essere una delle prime aziende ad aver adottato questa tecnologia è tuttora l’unica a produrre soluzioni di stampa e codifica per chip HF (High Frequency), ma offre anche una vasta una vasta gamma di soluzioni basate sulla codifica UHF (Ultra High Frequency). Le stampanti RFID SATO supportano gli standard EPC, ISO, I-Code, Tag-it per l’etichettatura di scatole e cartoni, ad esempio nel packaging, o di singoli articoli come capita frequentemente nel retai e nel GDO. Il tag RFID viene scritto, letto e verificato prima della stampa e, in caso di discrepanze, la stampante lo contrassegnerà come errato e passerà a quello successivo, assicurando la massima affidabilità nei processi. Le stampanti RFID di SATO sono dotate di doppia antenna, permettono quindi di gestire TAG di diverse dimensioni.

 

 

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