Transizione 5.0, sostegni per la transizione energetica dei processi produttivi verso un modello efficiente

20 Dicembre 2023
transizione 5.0

Transizione 5.0 è il nuovo piano del governo a sostegno della transizione dei processi produttivi verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili.

 

Grazie al RePowerEU per il biennio 2024-2025 si avranno ulteriori 6,3 miliardi di euro a disposizione della digitalizzazione delle imprese; risorse queste che si sommeranno a quelle già previste per il piano Transizione 4.0.

Mentre il Transizione 4.0 continuerà a incentivare l’acquisto di beni 4.0, Transizione 5.0 introdurrà nuove misure per quegli investimenti in beni e attività che generino risparmi energetici o apportino miglioramenti dell’efficienza energetica.

 

L’obiettivo del piano è di incrementare l’efficienza energetica e promuovere l’adozione dell’autoproduzione di energia rinnovabile nelle imprese, allo scopo di conseguire un risparmio cumulativo di 0,4 Mtep nei consumi energetici nel periodo 2024-2026.

Secondo quanto emerge da i documenti della Commissione Europea, si avranno tre differenti misure: una dedicata all’efficienza energetica (con un finanziamento di 3.780 milioni), una concentrata sull’autoconsumo e l’autoproduzione (con un budget di 1.890 milioni) e infine una terza per la formazione (con un finanziamento di 630 milioni).

Le misure del Piano transizione 5.0

Nello specifico, in relazione alle spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 ci saranno dei crediti d’imposta per le imprese che investiranno in queste attività:

  1. acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0
  2. acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (a esclusione delle biomasse)
  3. spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde

L’ottenimento dei benefici fiscali sarà vincolato alla dimostrazione di risultati misurabili in termini di efficienza energetica o risparmio di energia. 

 

Certificazione “ex ante” e “ex post”

Per ottenere i benefici, sarà necessario che il progetto sia certificato ex-ante da un valutatore indipendente, il quale dovrà attestare che il progetto di innovazione rispetti i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia. Successivamente, una certificazione “ex post” sarà richiesta per confermare l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni stabilite nella certificazione ex-ante.

L’1% del budget totale, pari a 63 milioni di euro, sarà destinato allo sviluppo di una piattaforma informatica con le seguenti finalità: i) gestire le certificazioni presentate dai beneficiari; ii) facilitare la valutazione, lo scambio e la gestione dei dati utilizzati per l’analisi; e iii) supportare le attività di monitoraggio e controllo.

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