Visita al centro di recupero di elementi nutritivi di Vellezzo Bellini che produce fertilizzanti rinnovabili, biogas e biometano.
Acqua & Sole, azienda del pavese nata nel 2007, è stata la protagonista di uno dei più recenti incontri di networking promossi da Assolombarda per la filiera Energy SGC.
Fondata e gestita dagli eredi del premio Nobel per la Chimica Giulio Natta, l’azienda dal 2016 ha avviato il Centro di Vellezzo Bellini, un esempio di applicazione dei principi dell’economia circolare in agricoltura. La finalità dell’impianto è, infatti, quella di produrre fertilizzanti rinnovabili recuperando gli elementi nutritivi dai rifiuti provenienti dal ciclo di produzione e consumo degli alimenti, principalmente fanghi da impianti di depurazione civili e rifiuti dell’industria agroalimentare.
Francesco Natta, amministratore delegato di Acqua & Sole, ha illustrato i progetti in corso all’impianto e ha parlato soprattutto dell’impegno per la creazione di un sistema di filiere insieme ad aziende che possano investire sul territorio e che diventino partecipi di un cambiamento culturale in cui l’azienda crede fortemente. Un progetto ambizioso, ma che parte dalla visione del padre Giuseppe Natta, ingegnere chimico, che già molti anni prima aveva intuito che la produzione di rifiuti rappresentasse non solo un problema da saper gestire, ma anche un’opportunità e una risorsa da sfruttare.
Sono diverse le iniziative portate avanti da Acqua & Sole per coinvolgere il territorio in questo cambiamento. Tra queste vi è la Stazione di servizio per la distribuzione al dettaglio di Biocarburanti avviata lo scorso anno e presso cui vengono distribuiti al pubblico il biometano in forma gassosa e l’energia elettrica prodotti dall’impianto di Vellezzo Bellini con sconti ai cittadini dei comuni aderenti all’iniziativa legati alla qualità della raccolta differenziata.
A seguito della presentazione dell’azienda si è svolto il tour guidato dell’impianto insieme a Francesco Natta e all’ing. Virginia Palomba. Nel centro di Vellezzo Bellini i substrati da recuperare, perlopiù fanghi di impianti di depurazione, vengono accuratamente scelti e controllati all’ingresso e poi avviati ad un processo di stabilizzazione biologica a temperatura elevata condotto in ambiente chiuso. I substrati vengono scaldati mediante la combustione del biogas prodotto dalla degradazione biologica della sostanza organica e l’ammoniaca prodotta in eccesso viene trasformata in fertilizzante liquido utilizzabile in coltivazioni già in atto.
Tale processo di stabilizzazione avviene in condizioni anaerobiche in ambiente sigillato con produzione di un ammendante chiamato digestato, ricco di sostanza nutritive utili al terreno, completamente igienizzato e inodore. Nel processo, oltre al ‘digestato’ che viene distribuito agli agricoltori gratuitamente, e a solfato d’ammonio (Green help), altro fertilizzante, viene prodotto biogas, un combustibile gassoso costituito per circa il 60 % da metano, che garantisce l’autosufficienza energetica dell’impianto, ma produce anche energia in surplus, immessa in rete, e biometano, utilizzato anche per la distribuzione al dettaglio.
Dopo essere stato trattato, il digestato viene pompato in un serbatoio dotato di tetto galleggiante dove viene immagazzinato in attesa di essere utilizzato nel momento più opportuno in agricoltura, in presemina secondo le esigenze delle colture previste. La distribuzione in campo di digestato avviene iniettandolo nel suolo ad una profondità di 15 cm circa nel rispetto dei principi dell’agricoltura conservativa, così da preservare il più possibile la fertilità del suolo.
L’utilizzo di fertilizzanti organici, inoltre, apportando al terreno non solo elementi nutritivi di base, come avviene utilizzando i fertilizzanti di sintesi, ma anche micronutrienti e sostanza organica, presente negli scarti agroindustriali, nei reflui zootecnici, negli scaduti alimentari, nei fanghi di depurazione e nella frazione organica da raccolta differenziata di elevata qualità, preserva e migliora la fertilità, la tessitura e la capacità di ritenzione idrica del suolo, incrementandone al contempo la biodiversità.
Uno dei punti di forza dell’attività di Acqua & Sole è la continua ricerca e lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia nel pieno rispetto dell’ambiente e con tecnologie in grado di ottimizzare la produzione, tutelare gli operatori e produrre il maggior beneficio per l’ambiente circostante. Il tutto si traduce in una fertilità del suolo incrementata, oltre alle migliorate caratteristiche del paesaggio e dell’ambiente attraverso la riqualificazione delle campagne circostanti.
Per la nostra redazione di IndustryChemistry.com è stata un’occasione unica per conoscere una realtà familiare e altamente innovativa, ma che è soprattutto un punto di riferimento per il territorio ed un esempio di innovazione culturale che, interpretando i nuovi scenari economici e sociali, ha dato vita al concetto di Responsabilità Circolare in cui tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per proteggere l’ambiente circostante, mediante la valorizzazione e il riutilizzo delle risorse presenti nel territorio.