Visita al Green Data Center Eni

15 Maggio 2023
Green Data Center

Siamo entrati nel Green Data Center Eni che racchiude i sistemi informatici centrali di elaborazione dell’azienda, sia l’informatica gestionale che le applicazioni dei diversi settori operativi dell’energia, ed ospita uno dei supercomputer più potenti ed efficienti del mondo.

 

Nell’anno di Pavia Capitale della cultura di impresa, la nostra redazione ha partecipato alla visita organizzata dalla Filiera Energy Sustainable Global Chain di Assolombarda presso il Green Data Center Eni di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia.

 

La strategia di Eni: il ruolo centrale delle tecnologie

Per cogliere a pieno le caratteristiche del Green Data Center occorre comprendere prima il ruolo delle tecnologie all’interno della strategia di Eni. Strategia che si basa su tre cardini principali: un portfolio in espansione di prodotti decarbonizzati realizzati con tecnologie innovative proprietarie; la creazione di nuovi modelli di business che combinano crescita, capitali e leadership dedicate; l’alleanza tra gli stakeholder per contribuire insieme ad una transizione inclusiva.

Le tecnologie digitali interagiscono dunque con il 100% delle persone in Eni lungo tutta la catena del valore – dalle specificità dei diversi Business alla gestione della tecnologia e del data center, dalla potenza dei sistemi HPC (High Performance Computing), fino alle evoluzioni della smart mobility, dalla valorizzazione dei dati alla sicurezza – per soddisfare le esigenze di business e generare benefici attraverso il raggiungimento degli obiettivi strategici.

La Digital Information Techology in Eni realizza il così detto ‘Smart workplace’, molto più di un semplice posto di lavoro, un vero ecosistema collaborativo con cui l’azienda fa evolvere i processi e cooperare le persone in tutti i siti Eni localizzati in varie parti del mondo, ciascuno con diverse necessità. La tecnologia digitale è sfruttata a pieno garantendo fin da subito tutta la protezione, in termini sia di privacy sia di sicurezza informatica.

Eni lavora quotidianamente per rendere tutti i suoi asset monitorati più intelligenti ed efficienti attraverso una nuova generazione di automazione: dall’applicazione degli algoritmi intelligenti alla manutenzione preventiva degli asset industriali, fino ai progetti di digitalizzazione degli asset industriali.

Data l’ampiezza e varietà dei suoi mercati, dal retail al B2B, dall’industria energetica alla chimica, per Eni “mettere il cliente al centro” significa conoscerlo a fondo e sviluppare prodotti sempre più personalizzati, supportandolo attraverso la complementarietà dei servizi offerti, anche grazie alle tecnologie digitali. Il tutto sempre con l’obiettivo primario della transizione energetica in tutti i settori di business.

 

Il Green Data Center

Il cuore dell’IT Eni è un data center composto da due edifici a trifoglio, completamente separati e autonomi, per garantire la business continuity. Qui risiedono le piattaforme digitali, i software e le infrastrutture, unite per realizzare un sistema integrato di cooperazione.

Il Green Data Center (GDC) ospita i sistemi e le infrastrutture applicative al servizio del business Eni in Italia e nel mondo: dall’elaborazione dei dati sub-surface, ai sistemi industriali e allo sviluppo delle energie rinnovabili, dalle funzioni di supporto e protezione ambientale, alla comunicazione, alla logistica, all’analisi della manutenzione, alla sicurezza intelligente, alle transazioni finanziarie e commerciali, ai servizi B2C, alla produttività, alla collaborazione e all’identità digitale.

L’utilizzo di una importante infrastruttura proprietaria come il GDC e dell’associata potenza di calcolo “in house” ben si armonizza con l’avvento del cloud, interpretato già da diversi anni da Eni attraverso l’adozione di una strategia Hybrid Multi Cloud, oggi in progressivo sviluppo e che Eni ha saputo attuare con lungimiranza.

Progettato tra il 2009 e il 2010, il GDC è stato inaugurato nel 2013, si estende su un’area di 12.000 mq, ha sale dati per 5.200 mq di spazio dedicato ed ospita oggi oltre 14.000 server, potendo raggiungere una potenza elettrica totale di 30MW. Gli impianti sono costruiti in modo ridondato per affrontare qualunque guasto di primo livello e consentire interventi di manutenzione senza interruzioni operative.

La quasi totalità dei servizi informatici Eni erogati nel mondo, in tutti i contesti geografici, sono gestiti qui e grazie al free cooling e al sistema di approvvigionamento energetico adottato sono forniti in maniera sostenibile.

Tra le sfide superate da Eni spicca infatti quella dei consumi e del sistema di raffreddamento, fondamentale per l’efficienza del Centro. Infatti, per almeno il 92% del tempo il GDC funziona con un sistema di raffreddamento chiamato freecooling, totale o parziale. Questo particolare sistema regola la temperatura utilizzando la sola aria esterna, che viene immessa filtrando 3.000 chilogrammi all’anno di polvere, per proteggere le apparecchiature di calcolo.

L’approvvigionamento di energia elettrica proviene dall’adiacente centrale Enipower e da un parco fotovoltaico da circa 1 MWp; l’elettricità prodotta dai 2.968 moduli fotovoltaici, distribuiti su 106 stringhe, viene interamente consumata sul posto per integrare il consumo elettrico del Centro.

Fin dalla sua nascita, il Centro si è subito qualificato come eccellenza mondiale in termini di efficienza energetica. Anche oggi, il GDC è uno dei centri di calcolo con maggiore efficienza energetica e contenimento dell’impronta carbonica in Europa, con un indice PUE pari a 1,234 (2022). L’indice PUE (Power Usage Effectiveness – rapporto tra tutta l’energia consumata dal Data Center e quella che alimenta i soli sistemi ICT-) indica l’efficienza di un centro di calcolo, cioè il rapporto tra l’energia totale consumata dalla struttura e quella utilizzata per le sole operazioni di calcolo.

Un risultato raggiunto grazie anche al software di gestione della temperatura che legge le previsioni meteo a tre giorni in modo da impostare condizioni di temperatura ed umidità dell’ambiente che ospita le macchine per un funzionamento ottimale.

Il GDC garantisce quindi la sostenibilità della filiera digitale, una resilienza al guasto robusta rispetto ai volumi e alle tecnologie implementati e la sicurezza fisica, realizzata con sistemi antintrusione, sala controllo dedicata, gestione degli accessi e protezione dei corpi centrali da eventuali esplosioni.

 

Supercalcolo punta di diamante

Nel Green Data Center Eni si trovano equipment industriali, sistemi elettrici e laboratori con i computer, tra cui il super calcolatore HPC5, inaugurato il 6 febbraio 2020, e il suo predecessore HPC4, installato nel 2018.

HPC5 è attualmente il supercomputer non governativo più potente al mondo, collocandosi al tredicesimo posto della classifica mondiale TOP500 (novembre 2022).

L’HPC è stato realizzato tramite l’utilizzo massivo delle GPU (Graphical Processing Unit), originariamente portate nell’industria dal mondo gaming, per costruire un’architettura ibrida capace di elaborare una enorme mole di dati, come ad esempio quelli necessari per produrre immagini tridimensionali ad alta precisione.

Una capacità rivoluzionaria, ad esempio, per le analisi del sottosuolo alla ricerca di risorse naturali, facilitata da immagini più precise e nitide, il cui studio da parte degli esperti Eni contribuisce a razionalizzare le campagne di esplorazione.

La crescita della potenza di calcolo accorcia, inoltre, i cicli di elaborazione dei dati geologici da qualche mese a pochi giorni, permettendo più cicli di simulazione, una qualità dimostratasi fondamentale quando Eni ha messo a disposizione della ricerca medica contro il coronavirus le proprie infrastrutture di supercalcolo e competenze di modellazione molecolare, offrendo il contributo di strumenti e risorse di eccellenza nella lotta all’emergenza globale.

L’infrastruttura HPC è una risorsa chiave per molteplici attività Eni, dal mantenimento della leadership nelle geoscienze al contributo alla transizione energetica e al raggiungimento degli SDGs.

Per Eni il supercalcolo rappresenta:

  • la possibilità di garantire efficienti livelli di potenza computazionale per le grandi sfide della simulazione e della ricerca;
  • un sistema per il calcolo parallelo, flessibile, affidabile e pronto all’uso
  • una tecnologia costantemente in evoluzione, in grado di crescere attraverso lo sviluppo di nuovi tipi di GPU, sistemi FPGA, architetture  ARM, componenti di calcolo quantistico e integrando l’attuale sistema di raffreddamento ad aria con quello a liquido;
  • un supporto allo sviluppo di software altamente parallelo;
  • una piattaforma che consente la complementarietà tra sistemi di High Performance Computing e quelli per il Machine Learning e l’Intelligenza Artificiale, oltre alla summenzionata integrabilità con soluzioni cloud.

Avere potenza di supercalcolo sempre adeguata alle nuove esigenze del business Eni significa poter contare su nuove soluzioni, scalabili nel tempo.

Il supercalcolo, per Eni, non è però solo tecnologia.

É infatti anche una grande occasione di crescita per le proprie persone, sia in termini di valorizzazione delle competenze di business, sia per quanto riguarda le competenze tecnologiche e di analisi dei dati.

In questo ambito digitale, le competenze delle persone sono al centro dello sviluppo per quanto riguarda la modellazione, l’interpretazione dei dati e l’impiego delle tecnologie e dei codici, consentendo esperienze rilevanti anche nel campo dello sviluppo di software parallelo proprietario, su cui Eni ha costruito un robusto know-how e che le ha fornito la titolarità su raccolte di codice altamente specializzato, un campo sul quale Eni collabora  anche con alcune università italiane.

 

 

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